Nata per la prima volta nel 2018, la Collezione di orologi Cartier Libre svela nuovi esemplari all’insegna di un design evocativo che affonda le sue radici nella storia della Maison.

Gli orologi della collezione Cartier Libre presentati al SIHH2019
Una famiglia di segnatempo espressamente pensata per la donna ed in edizione limitata. A voler sottolineare l’esclusività di ogni creazione, dotata di una forte valenza artistica. Cartier Libre possiede tratti genetici ben distinguibili e, sebbene sia nata solo l’anno scorso, il patrimonio dal quale attinge è talmente concreto e fruttuoso, che ogni orologio della collezione gode di uno spirito ed di una energia sorprendente.
Una vitalità che, unita alla riconoscibilità dei codici del marchio, porta alla riscoperta dell’antico dizionario della Maison. Un vocabolario dove estetica e architettura ricercano la libertà del Bello e la raggiungono in unione con la meccanica orologiera.
Cartier – Collezione Libre
Orologio Baignoire Allongée Black – Movimento manuale 1917 mc Modello medio con cassa in oro giallo, diamanti taglio brillante, spinelli neri e zaffiri gialli. Quadrante con 473 diamanti taglio brillante
(totale 1,75 carati),
cinturino in alligatore nero.
Orologio Baignoire Allongée Céladon – Movimento manuale 1917 mc – Modello medio con cassa in oro bianco con diamanti taglio brillante, smeraldi e tormaline paraïba. Quadrante con 573 diamanti taglio brillante
(totale 2,57 carati),
cinturino in alligatore verde – Entrambi i modelli sono realizzati in edizione limitata e numerata di 50 esemplari.
Gli orologi Cartier: L’incontro perfetto di volumi e proporzioni.
Cartier è conosciuta dagli intenditori e dai collezionisti per essere sempre stata all’avanguardia nella definizione di un design senza pari nella gioielleria così come nel mondo delle lancette. Dopo essere stato definito “Il Re dei gioielli” da Edoardo VII nel 1904, quello stesso anno Louis Cartier realizzò il primo segnatempo da polso per l’amico Santos Dumont.
Da lì la casa parigina si aprì all’universo dell’orologeria. A sua volta il design, indispensabile per migliorare la leggibilità delle funzioni dell’orologio, con le sue caratteristiche di volumi e proporzioni, è diventato a tutti gli effetti una peculiarità identificativa della creatura che misura il tempo, attribuendo ad essa un enorme valore aggiunto.
Proprio in questo ambito si muove la collezione Cartier Libre: segnatempo dalla intensa personalità la cui silhouette richiama la fisionomia di icone saldamente legittimate nella storia dell’orologeria.

Gli orologi Crash Radieuse – Baignoire Interdite – Baignoire Débordante tra i protagonisti della Collezione Cartier Libre 2018
Ne è un eccezionale esempio il Crash Radieuse lanciato sul mercato l’anno scorso. Un’edizione limitata a soli 50 esemplari che accentua ulteriormente le forme surreali della cassa del celebre antenato, sbocciato nella Boutique Cartier di Londra nel 1967. A ricordare quanto possa essere contemporanea l’interpretazione del tempo dilatato sulle tele di Salvador Dalí, così come in pochi millimetri di diametro da indossare al proprio polso.
Dalla pendola misteriosa Portique all’orologio Tank Chinoise Red di Cartier Libre.
Per chi ama l’epopea della Maison al 13 di Rue de la Paix, è un’emozione ritrovare nel volto del Tank Chinoise Red, presentato al SIHH 2019, non solo lo spirito della sua famiglia, concepita nel 1922, l’ultima della dinastia di 5 linee dell’orologio Tank, ma un’ulteriore possibilità di approfondimento nella storia di Cartier.
Leggi qui le evoluzioni della famiglia Tank de Cartier.

Cartier – Collezione Libre – Orologio Tank Chinoise Red in oro bianco con movimento al quarzo, cassa con 164 diamanti taglio brillante (totale 1,12 carati) e rubini, smalto nero, quadrante in lacca nera, cinturino in alligatore nero – Edizione limitata e numerata di 100 esemplari.
Durante gli anni ’20 del Novecento, le quattro linee sporgenti della cassa del Tank Chinoise, allora di forma quadrata e non rettangolare come il modello in oro bianco della collezione Libre, esprimevano già un temperamento forte: la loro funzionalità era prettamente estetica, scevra quindi da un’efficienza razionale.
Votata al Bello, e quindi alla libertà espressiva, celebrava l’architettura dei portali dei templi cinesi. All’epoca l’Europa subiva il fascino del sogno orientale e gli “apprets” giapponesi così come le cineserie, con i loro caratteristici giochi di colori e materiali, furono una sorgente ricca a cui l’Art Déco attinse per dare vita ad opere meravigliose.
Leggi qui l’incanto del “Japonism” protagonista all’asta di Christie’s nel Marzo 2017.

Cartier, Grande Pendule Mystérieuse Portique, Parigi, 1923 – Collezione Cartier – Piedistallo in oro; due colonne in cristallo di rocca decorate all’estremità con motivi in oro e smalto nero poggiano ciascuna su una base cubica in onice e cristallo di rocca. Trabeazione in oro e smalto nero nella quale alloggiato il movimento coronato da due coralli cabochon ed un Billiken in cristallo di rocca. Al centro, un cristallo di rocca appeso ad un’asta trasversale di cristallo di rocca mediante due fibbie in oro giallo. Su un fondo in oro e smalto nero sono applicati numeri romani di platino E diamanti taglio a rosa. Lancette di platino diamanti taglio la rosa. Retro in oro con smalto nero, profili in oro ornati da fasce in smalto nero. Durata della carica: Otto giorni. La piccola scultura in cristallo di rocca ritrae le sembianze di un Billiken, una figura mitologica che vuole essere di buon auspicio, fortemente legata agli spiriti benevoli.
L’antica cultura orientale custodita nelle pendole misteriose dell’Art Déco.
Tra gli oggetti decorativi, i famosi Necessaire de bureau che Cartier realizzò per i suoi clienti, le pendole misteriose accolsero la magia dello spirito orientale, rivisitandolo nell’eccellenza estetica della Maison. Nel 1923 Couet produsse per la boutique di Parigi la Grande Pendule Mystérieuse Portique, la prima di una serie di sei esemplari datati tra il 1923 ed il 1925 ed ispirata al sacro portale giapponese shinto.
Chi era il fortunato cliente a cui era destinata cotanta bellezza? L’orologio da tavolo fu acquistato da Mrs. H.F. McCormick per sua moglie, la cantante d’opera Ganna Walska che, insieme alla contessa Mona Bismarck e Daisy Fellowes, aveva non solo una predilezione per lo stile Cartier, ma era quella che potremmo definire l’antesignana dei nostri trend setter contemporanei. Una donna che, nell’architettura esotica di una meravigliosa pendola da tavolo, osservava la misurazione visionaria del tempo.

Cartier – Collezione Libre – Orologio Tank Chinoise Red – I dettagli dell’habillage del segnatempo. L’uso delle pietre preziose, rubini e diamanti, e il caratteristico smalto nero partecipano alla definizione della forma, definendo il gioco delle linee puramente geometriche care al periodo Déco.
E’ bello pensare che oggi, nei 100 esemplari del Tank Chinoise Red ( di cui abbiamo visto al SIHH anche una versione con granati ztavoriti e smalto blu), sono racchiuse tutte le infinite evoluzioni che quello sguardo femminile ha avuto in questi decenni, per giungere nel 2019 ad interpretarsi in un orologio contemporaneo.
Può sembrare romantico, ma invece è ciò che concretamente definisce un design eccezionale che varca i limiti del tempo, ed incarna una ispirazione antica che continua vivere. Così come il ricordo di quella grande Maestra che per prima, qualche anno fa, mi ha regalato l’emozione di scoprirlo.
Leggi qui l’approfondimento sull’epopea delle Pendole Misteriose di Cartier realizzato nel 2017 con la preziosa collaborazione di Madame Dominique Sensarric.
Se ami il vocabolario stilistico di maison Cartier, leggi l’articolo sul ritorno dell’icona dell’orologeria Cartier Pasha, presentato nel 2020.