Anche in questo 2018 la maison di orologi svizzeri Chopard perpetua una tradizione che dal 2015 identifica nella peonia il soggetto prediletto per l’espressione di rari mestieri d’arte. Fiore reinterpretato quest’anno nella referenza Chopard L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony.

In cinese è la tecnica dello Jianzhi, in giapponese del Kirie, in indiano del Sanjin. Dare forma a semplici e inespressivi fogli di carta attraverso il ritaglio. Arte singolare il découpage, almeno in orologeria, alla base dell’orologio Chopard L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony.
Il découpage non ha bisogno di presentazioni. Una tecnica decorativa diffusa, nata attorno al XVIII secolo, relativamente semplice e per questo alla portata di tutti. Occorrente: carta, forbici o taglierino, colla, pennelli. Abilità: quanto basta, pazienza: relativa.
Sulla carta (espressione particolarmente azzeccata) niente di trascendentale. Eppure nei secoli il découpage, nelle sue interpretazioni più creative ed ardite, è diventato un’arte. E quello dell’arte è un territorio di caccia da sempre battuto dall’industria delle lancette. Conciliare movimenti meccanici sopraffini e ritagli di carta non è però cosa scontata. In compenso però, unendo tecnica, maestria e fantasia, i risultati potrebbero essere sorprendenti. Come dimostra il recente orologio Chopard L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony.

La decisione da parte di Chopard di utilizzare per i quadranti di alcuni dei suoi orologi femminili la tecnica del découpage potrebbe sembrare, almeno superficialmente, un’autentica bizzarria. Ma non lo è.
Perché la sua scelta non è dettata da una sfrenata voglia di stupire (la maison potrebbe farlo in mille altre maniere più coerenti con la sua storia) quanto piuttosto dal desiderio di arricchire e rendere più unica che rara una collezione che dal 2015 riflette le capacità creative ed artistiche di una manifattura indipendente dal potenziale notevole.
Una micro-famiglia di esemplari a tiratura estremamente limitata arrivata quest’anno, grazie a puntuali interpretazioni su base annua, al quarto capitolo. Scritto da uno Chopard L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony che, se possibile, alza ulteriormente un livello qualitativo reso già elevatissimo dal modello omonimo dello scorso anno.
Il L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony presentato da Chopard al salone dell’Orologeria di Basilea 2017, è prodotto in tiratura limitata a 8 esemplari ed ognuno richiede oltre un mese e mezzo di paziente lavoro manuale di scultura e rifinitura.
Diego Tamone ce ne parla nel suo precedente articolo “Baselworld2017 – Chopard L.U.C Xp Esprit De Fleurier Peony – Di fiore in fiore”.

Perché, fedele al suo processo evolutivo, il nuovo L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony non adotta l’arte del découpage come semplice scelta stilistica, rinunciando automaticamente a mestieri rari già codificati nella collezione. Ma la aggiunge a un bagaglio tecnico/artistico destinato così a lievitare nel tempo. L’antica tecnica fleurisanne, sublimata nelle referenze 2017 persino sul quadrante, resta così un punto fermo unicizzante anche per gli otto esemplari della nuova collezione di orologi Chopard.
Una lavorazione oggi quasi scomparsa, rara e poco praticata perché originaria del paesino di Fleurier. Sopravvissuta grazie a Chopard, che l’ha salvata dall’estinzione affidando a uno dei maestri di casa la trasmissione dei suoi segreti, e oggi perfettamente interpretata nella lavorazione in rilievo del calibro L.U.C 96.23-L.
La tecnica detta Fleurisanne, utilizzata nel modello di orologio Chopard L.U.C. XP Esprit de Fleurier Peony, consiste nell’incisione a rilievo di un motivo, in questo caso floreale, effettuata asportando il materiale superfluo per far emergere ciò che si vuole far apparire. Ogni calibro necessita di due settimane di lavoro.

Ma, come detto, la peculiarità della serie limitata Chopard L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony va ricercata nel quadrante realizzato a mano, e per questo ogni volta unico, dei suoi otto esemplari. Il suo motivo artistico, un piccolo “pizzo” cartaceo, è infatti il risultato di un paziente lavoro di intaglio, un gioco di vuoti e di pieni, in cui il foglio nero scelto come base di partenza si alleggerisce gradualmente fino ad andare a costituire gli esili contorni di un delicato bouquet di peonie.
Peonie che prendono forma, per contrasto cromatico, grazie alla base bianca del quadrante stesso. Realizzata, tanto per non lesinare nulla, addirittura in smalto Grand Feu. Altro saper fare di una maison che tra Ginevra e Fleurier è oggi in grado di prendersi in carico ogni fase della lavorazione dei modelli L.U.C dalla progettazione e sviluppo dei calibri fino, appunto, alle decorazioni.
Il movimento è inciso a rilievo con la tecnica fleurisanne. Dopo una prima fase per asportazione, la superficie rimanente è successivamente rifinita con un motivo floreale. Il fondo, invece, è picchettato per creare un effetto grené.

Dal punto di vista tecnico il modello di orologio Chopard L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony adotta un movimento meccanico a carica automatica in oro bicolore finemente decorato e dallo spessore ridotto (solo 3,5 mm). Un dettaglio non da poco se si considera che lo stesso è dotato di tecnologia Twin, ovvero ospita un doppio bariletto sovrapposto in grado di assicurare un’autonomia di circa 65 ore. Che per sua natura occupa spazio, e che quindi in un’ottica di riduzione dello spessore ha necessitato l’utilizzo di un micro-rotore. Qui in oro a 22 carati.