A poco meno di due mesi dall’attenta rivisitazione del Kalpa in versione maschile e femminile Parmigiani Fleurier torna sotto ai riflettori. Grazie a un sottile (ma importante) lavoro di aggiornamento sul Tonda Calendario Annuale.
Mettere mano a un proprio progetto e, a monte, prendere coscienza del fatto che dopo tempo sia fisiologicamente giunta l’ora di attualizzarlo, non è mai cosa facile per nessuno. Perché in fondo, per il suo creatore, è un po’ come ammettere tacitamente la sconfitta nei confronti di quello stesso tempo che erroneamente ha sempre creduto di dominare. Riuscire a farlo con estrema naturalezza, però, senza concedere voce in capitolo all’orgoglio, è un segno di grande intelligenza. Un dono di pochi maestri, in questo caso, del mondo dell’orologeria. Come Michel Parmigiani che, per questo 2018, oltre a una completa rivisitazione del Kalpa arrivata in occasione del 20esimo anniversario del suo primo movimento di “forma”, ha trovato anche il tempo e l’energia (positiva) per concentrarsi su un’altra sua creazione: il Tonda Calendario Annuale.
Nel dicembre del 2011, con qualche giorno di anticipo sul Salon International de la Haute Horlogerie di Ginevra, Parmigiani Fleurier lancia il suo primo calendario annuale. Nato in seguito allo sviluppo e all’evoluzione del calibro automatico PF331.
Un progetto risalente al 2011, quello del primo Tonda Calendario Annuale, nato sulla base di un movimento automatico Calibro PF339 derivato a sua volta (per aggiunta del modulo calendario annuale) dallo storico PF331, ovvero il primo calibro automatico prodotto in house da Parmigiani Fleurier nel 2001 e ancora oggi in servizio sul Toric e su alcune referenze del Kalpa. Un’evoluzione che si spiega con la grande passione del Maestro per i calendari, soddisfatta negli oltre 20 anni di vita del marchio che porta il suo nome e cognome con interpretazioni di altissimo livello, i “perpetui”, ma anche con più gestibili e accessibili “annuali”. Come il Tonda Calendario Annuale, appunto, un modello di assoluto contenuto tecnico, e di consolidata preziosità. Come dimostrano le due referenze di questo 2018, entrambe esclusivamente in oro, a scelta bianco oppure rosa.
Un modello realmente riveduto e corretto il nuovo Tonda Calendario Annuale, ripensato profondamente nell’approccio estetico più di quanto non si possa pensare. Una “maturazione” apprezzabile probabilmente solo con una comparazione diretta, dal momento che sei anni di distanza tra una collezione e l’altra rappresentano un lasso di tempo sufficientemente lungo a far sbiadire non tanto l’immagine d’insieme quanto i dettagli. Elementi fondamentali, invece, per il Maestro Michel Parmigiani. Capace di stravolgere il Tonda Calendario Annuale al fine di dotarlo di maggior pulizia e contemporaneità senza intaccarne minimamente l’identità e la riconoscibilità. A partire dall’indicazione retrograda della data indicata da una lancetta a mezza luna, ora leggermente accentrata tanto da lasciare l’estrema zona periferica del quadrante a una minuteria chemin de fer interrotta da indici applicati decisamente più allungati e parzialmente sospesi sulla zona centrale del quadrante stesso, posta ad un livello inferiore.
Più leggibile, più pulito, più contemporaneo. Il Maestro Michel Parmigiani ha rivoltato come un guanto il Tonda Calendario Annuale, senza perdere una virgola in termini di riconoscibilità.
Una soluzione che ha di fatto dato più respiro allo stesso quadrante (a braccetto con una maggiore apertura della lunetta) tanto che, a parità di cassa, 40 mm, il nuovo Tonda Calendario Annuale appare più grande del suo predecessore. Ma come detto non è l’unica novità. Il contatore a ore 3, quello dei mesi dell’anno, è infatti passato da un’indicazione numerica 1-12 ad una testuale, mentre le lancette centrali di ore, minuti e secondi, pur mantenendo la forma a delta si sono necessariamente allungate proprio per andare a sfiorare indici e minuteria ora delocalizzati all’estremità.
Semplice ma particolarmente intelligente il dettaglio della doppia luna. Voluta per soddisfare le esigenze di proprietari residenti sia nell’emisfero nord e sia in quello sud.
Un accenno infine al contatore delle fasi lunari a ore 6, l’unico a non subire la sovrapposizione della lancetta retrograda della data. Indizio di una complicazione di precisione che richiede una correzione ogni 122 anni. Anch’esso ristilizzato, con le due lune in oro rosa, una per ogni emisfero, ora poggiate su un disco di avventurina e accompagnate nella sezione esterna da una semplice indicazione (prima assente) riportante l’eta della luna nelle sue principali quattro fasi: nuova – primo quarto – piena – ultimo quarto.