In equilibrio tra la massima arte gioielliera e la più virtuosa meccanica del tempo, le pendole firmate Cartier sono da sempre considerate uno dei pilastri della tradizione della Maison.
Non tutti sanno però che l’idea geniale di introdurle tra le creazioni offerte alla sua nobile e famosa clientela fu di Louis Cartier nell’ ormai lontanissimo 1898.
Associatosi al padre Alfred, proprio un anno prima dell’apertura della boutique al n. 13 di Rue de la Paix a Parigi, Louis sostenne con la sua proverbiale audacia questo nuova ambizione orologiera.Come molti dei suoi geniali sesti sensi, l’ispirazione avrebbe avuto un futuro costellato di successi e avrebbe portato alla creazione di opere eccezionali.
Dagli orologi da tavolo del 1901 a forma di urne inghirlandate, in puro stile Luigi XVI, a quelli da scrittoio quadrati, circolari ed arcuati del 1908, questi oggetti preziosi divennero il regalo favorito del periodo della Belle Époque.
Ma le opere maggiormente famose di tutta la produzione di Cartier, predilette dalla clientela più eccentrica, furono le leggendarie pendole misteriose, frutto di un equilibrio perfetto tra estetica e tecnica.
“Meraviglie dell’arte dell’orologeria. […] apparentemente fatti di raggi di luna, essi celano il mistero del tempo all’ombra dell’antica divinità di giada, tra due pilastri quarzo rosa, ornato di draghi in smalto nero”.
Era così che la stampa del 1925 nella figura della “Gazette du bon ton” raccontava ai parigini gli orologi misteriosi di Cartier. Il segreto non celava una mera trovata pubblicitaria, come accade ogni tanto oggi quando ci capita di assistere ad alcune strategie di marketing alquanto bizzarre, ma esisteva invece effettivamente ed era tutta intenzione di Alfred e Louis Cartier difenderlo e proteggerlo dalla curiosità del pubblico.
Quello che possiamo comprendere con sicurezza è che la magia delle pendole misteriose di Cartier si basa su un’illusione ottica ingegnosa: in questi orologi le lancette sembrano danzare, fluttuando nello spazio, apparentemente indipendenti e slegate dal movimento. In realtà ognuna di esse è fissata su un disco di cristallo corredato da un bordo metallico dentato che viene mosso da ruote a vite nascoste nell’intelaiatura della cassa.
La nascita della pendole da tavolo misteriose è legata indissolubilmente anche ad un altro nome, rimasto negli annali della storia: Maurice Couët, un giovane apprendista del laboratorio Prevost dove Cartier era solita rifornirsi. Maurice aveva vent’anni quando mostrò a Louis il primo dei suoi orologi misteriosi e ancora oggi non è dato sapere quanti anni di preparazione teorica fosse costato il progetto.
Orologiaio di estremo talento e genio, nella più pura tradizione di un’arte che risale al Rinascimento, Maurice Couët da allora continuerà a lavorare a stretto contatto con la Maison che tra il 1912, con il primo Modello A, ed il 1930 produrrà in esclusiva, più di 90 orologi misteriosi. Virtuosismi tecnici, forme originali, combinazioni di colori e gemme preziose accuratamente scelte, influenze esotiche ( indiane, egizie, cinesi), motivi geometrici inediti, questi enigmatici strumenti del tempo hanno continuato ad essere creati e svelati al mondo anche nei decenni successivi.
Dopo la seconda guerra mondiale la produzione delle pendole misteriose di Cartier sarà ripresa, continuando fino al 1970, poi, dopo un intervallo, riprenderà negli anni ’80 e ’90 riportando in auge i grandi temi protagonisti dell’Art Déco. Alcuni esempi, o meglio le foto di archivio di una piccola selezione di quel periodo, sono mostrate in questo articolo insieme a tre esclusive creazioni contemporanee (clicca qui per leggere l’articolo sul “Necessaire de Bureau” firmato Cartier).
Vere proprie opere d’arte, le pendole antiche prendevano vita grazie al lavoro congiunto di sei o sette specialisti o meglio delle loro abili mani sapienti.
Agli esordi nel 1925, come ancora ai nostri giorni, oltre all’orologiaio, erano necessarie figure come il disegnatore, lo smaltatore, l’orafo, il tagliatore, l’incastonatore, l’incisore, il lucidatore. Una summa di Maestri e altrettanti Mestieri d’Arte che Cartier continua a perpetuare, fedele a quella prima ambizione ed audace sogno, che si dimostrò vincente, uscito dalla mente del suo fondatore.
Cartier – Pendola Magnetica Tayrona – Cartier Royal 2014 – Orologio magnetico – Movimento meccanico a carica manuale, 8 giorno di riserva di carica. Intarsio d’oro giallo e oro rosa, lunetta in oro giallo, galleggiante in oro bianco, un opale nobile (7,32 cts), cristallo di rocca, corallo, onice, smeraldi, intarsio di madreperla, diamanti taglio brillante.
Scopri la nuova mostra alla triennale di Milano che inaugura la partnership culturale con la Fondazione Cartier per l’arte contemporanea.