Primo orologio della Casa realizzato in titanio RLX, e dotato di valvola per l’elio e sistema Ringlock, Rolex Oyster Perpetual Deepsea Challenge può spingersi fino all’incredibile profondità di 11.000 metri.

Rolex Oyster Perpetual Deepsea Challenge – Ref. 126067 – cassa in titanio RLX di 50 mm di diametro e 23 mm di spessore – lunetta girevole unidirezionale con disco in ceramica nera Cerachrom – impermeabile 11.000 metri (1.100 atmosfere) – quadrante nero intenso, indici e lancette con Chromalight ad alta leggibilità – movimento meccanico a carica automatica calibro 3230 – certificazione Cronometro Superlativo. Funzioni: ore, minuti, secondi – bracciale Oyster in titanio RLX, fermaglio di sicurezza Oysterlock. Prezzo al pubblico: 26.100 euro.
Non era facile immaginare che Rolex potesse scrivere un nuovo capitolo nella storia degli orologi subacquei, dopo essersi distinta per alcuni dei modelli più rivoluzionari in assoluto da settant’anni a questa parte. Veri e propri punti di riferimento per il mondo delle immersioni, segnatempo come il Submariner (1953), il Sea Dweller (1967) e il Rolex Deepsea (2008), oltre a segnalarsi per le loro importanti funzionalità sono ben presto divenuti icone orologiere irrinunciabili. Eppure è successo. E infatti lo scorso 1° novembre il regista ed esploratore James Cameron ha svelato l’Oyster Perpetual Deepsea Challenge, il nuovo, ma soprattutto innovativo, strumento realizzato dalla Casa ginevrina pensando a quei pochi temerari che osano sfidare le spaventose pressioni sott’acqua di un modello capace di scendere fino a una profondità di 11.000 metri. In grado, dunque, di accompagnare qualsiasi tipo di immersione in acque libere, in sommergibile o in camera iperbarica.
Il regista canadese James Cameron nel 2012 ha raggiunto il punto più profondo della Terra, nella Fossa delle Marianne, a bordo del batiscafo dove, esternamente, era stato fissato il prototipo sperimentale di cui l’odierno Deepsea Challenge si può considerare il prolungamento.
Più di qualcuno si starà chiedendo cosa ha a che fare un regista di fama internazionale come Cameron – quello di film come Avatar e Titanic, per intenderci – con Rolex e i suoi orologi subacquei. Ma ci sarà sicuramente chi ricorderà che il regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore canadese, il 26 marzo 2012 aveva compiuto una storica immersione nella Fossa delle Marianne, fino a -10.908 metri, primo essere umano a raggiungere in solitaria il punto più profondo al mondo. In quell’incredibile avventura Cameron era accompagnato da un orologio sperimentale di Rolex, che, a tutti gli effetti, potremmo definire il “precursore” del nuovo Deepsea Challenge.

L’utilizzo del titanio RLX, grazie al quale è stato possibile ridurre il peso del 30% rispetto all’orologio del 2012, ha reso indossabile al polso un segnatempo di dimensioni davvero notevoli, con un diametro pari a ben 50 millimetri.
Grande ma leggero
Sono stati necessari diversi anni di ricerche per giungere all’odierno segnatempo, un modello dalle straordinarie caratteristiche capace di spingersi ben oltre i limiti conosciuti. Prendendo spunto proprio dall’esemplare che dieci anni fa scese negli abissi fissato al braccio articolato del sommergibile di James Cameron – il batiscafo Deepsea Challenger – un orologio-strumento di dimensioni rilevanti che, essendo stato realizzato in acciaio 904L, era ovviamente troppo pesante per poter essere indossato al polso. Per questo motivo oggi in Casa Rolex tutto è stato pensato e progettato in funzione della perfetta fruibilità del nuovo subacqueo, e a partire dalla fabbricazione della cassa a quella del bracciale, il Deepsea Challenge del 2022 nasce per essere utilizzato con estremo comfort nel quotidiano: non solo sott’acqua, dunque, ma anche e soprattutto durante le diverse ore della giornata. E ciò, nonostante le misure davvero notevoli, con un diametro di ben 50 millimetri e uno spessore di 23 millimetri, visto che oggi, grazie all’utilizzo del titanio RLX, una lega di titanio grado 5 selezionata da Rolex, il marchio ha vinto la sfida della portabilità. Adottando questo metallo particolarmente leggero non solo per la cassa ma anche per il bracciale, è stato infatti possibile ridurre il peso del 30% rispetto all’orologio del 2012, mentre contestualmente si è intervenuti su altri componenti, modificandoli, com’è il caso del vetro zaffiro di protezione, bombato e antiscalfitture, ora reso più sottile per uno spessore che si attesta sui 9,5 millimetri.

Il bracciale Oyster a 3 file, in titanio RLX, è dotato di fermaglio di sicurezza Oysterlock con chiusura pieghevole e sistema di allungamento Glidelock e maglie di allungamento Fliplock.
Per quanto riguarda le finiture, l’orologio si avvale di una marcata satinatura della cassa, a eccezione delle spallette proteggicorona, mentre gli spigoli superiori sono stati smussati e poi lucidati al fine di esaltare la silhouette delle anse. E del bracciale, dotato di sistema di allungamento Glidelock e di maglie Fliplock che permettono di indossare l’orologio sopra a una muta da sub fino a 7 millimetri di spessore.

Corposa e strutturata la cassa è costruita utilizzando il sistema di rinforzo Ringlock brevettato. E sovrastata da vetro zaffiro bombato di 9,5 millimetri, antiscalfitture.
Un concentrato di tecnologia
Il Deepsea Challenge è la summa del vasto know-how Rolex in tema di orologi subacquei, e alcune delle sue dotazioni tecniche rispecchiano molte delle innovazioni che la manifattura ha sviluppato nel corso degli anni. Tra queste il sistema Ringlock brevettato, presente negli orologi Rolex progettati per le profondità estreme, consistente in un’architettura di cassa rinforzata in cui vengono abbinati un vetro zaffiro spesso e bombato, un anello di compressione in acciaio arricchito con azoto, e un fondello in titanio RLX. Struttura che permette alla cassa stessa di resistere alla pressione cui viene sottoposta a 11.000 metri di profondità: un dato di resistenza controllato grazie alla partnership con Comex, Compagnie Maritime d’Expertises, con la quale Rolex ha progettato una cisterna ad altissima pressione per effettuare i test. In conformità alla norma vigente in materia di orologi subacquei, ogni singolo esemplare è testato con un margine di sicurezza del 25%, ed è sottoposto alla pressione equivalente a quella presente a 13.750 metri sotto la superficie del mare, ben più elevata, dunque, degli 11.000 metri garantiti.
In collaborazione con la Comex, Compagnie Maritime d’Expertises, Rolex sottopone ogni singolo orologio Deepsea Challenge a rigorosi controlli sulla resistenza alla pressione, per effettuare i quali è stata progettata e costruita un’apposita cisterna.
Innanzitutto l’impermeabilità
Al sistema Ringlock l’orologio abbina la presenza di una valvola per la fuoriuscita dell’elio, messa a punto da Rolex per far fronte alle sollecitazioni estreme cui vengono sottoposti gli orologi in immersioni in saturazione. La valvola di sicurezza inventata e brevettata dal marchio nel 1967, si attiva automaticamente quando la pressione interna della cassa è troppo elevata, in quanto durante le fasi in cui l’orologio si trova sott’acqua si riempie progressivamente di elio, un gas contenuto nella miscela che i subacquei respirano a grandi profondità o all’interno della camera iperbarica, i cui atomi sono talmente piccoli da riuscire a infiltrarsi attraverso le guarnizioni. Se l’elio rimane nella cassa durante il processo di risalita e decompressione, si rischia dunque di danneggiare l’intero orologio, se non di far saltare il vetro, creando non pochi problemi al subacqueo a sua volta impegnato in operazioni che possono risultare complesse.

La corona di carica Triplock, avvitata sulla carrure, è contrassegnata da tre elementi posti al di sotto dell’emblema della Casa che si riferiscono al triplo sistema di impermeabilizzazione che la contraddistingue.
Al dato d’impermeabilità contribuisce, da sempre, la corona di carica Triplock, introdotta nel 1970, e caratterizzata da due zone impermeabili all’interno del tubo della corona e una terza sul fondo. Si tratta di un sistema di tripla impermeabilizzazione che rende gli orologi subacquei di Rolex ancora più ermetici, ed è riconoscibile dalla marcatura sotto l’emblema Rolex, sulla parte anteriore della corona stessa. Per chiudere il cerchio attorno alla cassa Oyster, straordinario esempio d’impermeabilità e di resistenza, come la corona anche il fondello è avvitato alla carrure, fornendo, anch’esso, un contributo essenziale alla protezione dell’intero segnatempo. Nel caso del Deepsea Challenge, poi, questo è personalizzato con la dicitura “Mariana Trench” e le date “23-01-1960” e “26-03-2012”, che si riferiscono alle due storiche immersioni nella Fossa delle Marianne. Oltre a quella più recente di James Cameron, infatti, nel 1960 erano stati l’oceanografo Jacques Piccard e il luogotenente della marina americana Don Walsh a bordo del batiscafo Trieste, a immergersi in quel luogo incredibile. E anche allora la spedizione fu accompagnata da un orologio sperimentale di Rolex, il Deep Sea Special.

Sul fondello avvitato sono incise le diciture “Mariana Trench”, “23-01-1960” e “26-03-2012”. Le date si riferiscono alle due storiche immersioni nella Fossa delle Marianne, accompagnate da altrettanti orologi Rolex.
Visibilità totale
Tra le prerogative irrinunciabili per un orologio il cui utilizzo può prevedere condizioni di luce scarsa o nulla, vi è quella della leggibilità anche al buio. Un elemento fondamentale per affrontare le immersioni in totale sicurezza. Risponde a tale necessità la visualizzazione Chromalight di cui si avvale anche il Deepsea Challenge, un’esclusiva Rolex presentata nel 2008 in occasione del lancio del modello Deepsea, che consiste nell’applicazione di una sostanza luminescente sulle lancette, sugli indici, e sul castone della lunetta girevole unidirezionale in ceramica nera Cerachrom graduata 60 minuti, per la lettura dei tempi d’immersione e di decompressione. Composta da alluminio, stronzio, disprosio ed europio, Chromalight è una sostanza estremamente delicata e complessa da realizzare, che emette una caratteristica luce blu e si distingue per le sue altissime prestazioni, di gran lunga superiori agli standard richiesti dalla norma in orologeria in quanto a durata e intensità. Prestazioni assicurate dal grande risalto assunto dagli elementi triangolari, tondi e rettangolari degli indici, capaci così di distinguersi fortemente sul fondo nero intenso del quadrante.

Il quadrante nero intenso del Deepsea Challenge è perfettamente visibile anche al buio grazie alla visualizzazione Chromalight.
Prestazioni superlative
Interamente sviluppato e prodotto da Rolex, e presentato nel 2020, il calibro automatico 3230 che anima l’orologio vanta numerosi depositi di brevetto e garantisce prestazioni elevate in termini di precisione, autonomia, resistenza agli urti e ai campi magnetici. Quest’ultima grazie allo scappamento Chronergy, realizzato in nichel-fosforo. Comprende poi una versione ottimizzata della spirale Parachrom blu in lega paramagnetica, con curva terminale Rolex che assicura regolarità di marcia in ogni posizione. Mentre il dispositivo antiurto Paraflex brevettato, preserva il movimento dagli urti. Con una riserva di carica di 70 ore e una precisione di -2/+2 sec/giorno con movimento incassato, il meccanismo vanta la certificazione di Cronometro Superlativo che unisce il riconoscimento di cronometro rilasciato dal COSC, il Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres, a quello proprio della manifattura, con il quale si garantisce il superamento di una serie di test finali specifici condotti da Rolex nei propri laboratori e secondo i propri principi.