Erede di una tradizione di orologi subacquei iniziata nel lontano 1926, il Rolex Sea Dweller ha scandito le tappe dell’esplorazione sottomarina grazie a una impermeabilità da record che, negli anni, è salita fino a 122 atmosfere. Lanciato nel 1967 oggi compie 50 anni. Anniversario che Rolex celebra con una nuova evoluzione.

A partire dagli Anni 50 il mare e i suoi abissi cominciano a diventare territorio di esplorazione.
Prima ancora di rivolgere le proprie mire allo spazio aperto l’uomo sogna infatti non solo di esplorare, ma anche di colonizzare ed abitare le profondità oceaniche. Nascono, così, programmi sperimentali per affinare le tecniche di immersione e persino progetti di case sottomarine, elementi che scatenano l’immaginazione e danno al contempo una spinta fondamentale alla ricerca tecnologica. Sono proprio queste fantasie, nel 1967, ad ispirare un orologio destinato a legarsi per sempre al mare ed ai suoi abissi. Il Rolex Sea Dweller, non a caso ribattezzato “abitante del mare”.
La conquista delle profondità marine è andata di pari passo con la capacità di Rolex di produrre orologi capaci di resistere ad elevate pressioni.
Al momento del lancio il Rolex Sea Dweller poteva resistere a 61 atmosfere. Undici anni dopo, nel 1978, la sua impermeabilità aveva già raggiunto le 122 atmosfere.

E 122 sono anche le atmosfere a cui è capace di resistere oggi il nuovo Rolex Oyster Perpetual Sea Dweller.
Che, nel frattempo, in questa ultima versione si è evoluto in maniera sostanziale seppur quasi impercettibile. Il diametro della cassa è passato infatti da 40 a 43 mm, dettaglio non da poco che ha richiesto una completa ri-progettazione dell’orologio. Inoltre, sul cristallo zaffiro a protezione del quadrante è comparsa per la prima volta la lente Cyclope in corrispondenza del datario. Quest’ultima, un’introduzione non da poco, la cui aggiunta è stata resa possibile dall’utilizzo di collanti particolarmente resistenti in grado tenerla ben salda in posizione, anche ad altissime pressioni. Ulteriore novità, sebbene solo estetica, la scritta del nome in rosso sul quadrante. Un omaggio al modello delle origini.

Tra le soluzioni capaci di contribuire in maniera fondamentale alla fortuna del Sea-Dweller, sin dall’inizio la valvola per la fuoriuscita dell’elio ha avuto un ruolo predominante. Il principio è piuttosto semplice. Le molecole di elio sono tra le più piccole al mondo e nelle immersioni in saturazione (quelle che consentono di raggiungere elevate profondità o tempi di permanenza notevoli) si infiltrano all’interno della cassa superando le barriere rappresentate dalle guarnizioni. Il problema sopraggiunge però durante la fase di decompressione, quando quelle stesse molecole non sono così veloci in fase di uscita rispetto a ciò che accade con i tessuti del corpo umano. La sovra-pressione che ne deriva porta alla rottura del vetro. Un pericolo scongiurato dall’introduzione di una piccola valvola unidirezionale, chiamata ad attivarsi automaticamente una volta superato un differenziale di pressione tra interno ed esterno.
La continua sperimentazione ha consentito a Rolex di raggiungere traguardi impensabili.
Come i 3.150 metri di profondità toccati nel 1953 o addirittura i 10.916 registrati nel 1960, quando un orologio laboratorio fu fissato all’esterno del batiscafo Trieste sceso nella Fossa delle Marianne.

Progettare un orologio specificamente pensato per le immersioni non significa fare attenzione solamente alla sua tenuta stagna. Ma anche a piccoli particolari funzionali. Come il cinturino, che deve essere predisposto per essere indossato al polso ma anche sopra alla muta da sub, il tutto senza richiedere regolazioni che richiedano l’intervento di un orologiaio. Per il suo Sea Dweller Rolex ha predisposto due sistemi di allungamento indipendenti, Glidelock e Fliplock, che consentono di estendere il bracciale fino a 46 mm. In aggiunta a un fermaglio di sicurezza Oysterlock che elimina il rischio di aperture accidentali.
Indici e lancette sono rivestiti in Chromalight, sostanza luminescente di colore blu. Il colore non è casuale. Il blu è infatti l’ultimo ad abbandonare lo spettro cromatico in profondità. Perfetto quindi per un “diver” estremo come il Rolex Sea Dweller.

In occasione dei 50 anni del modello, Rolex ha optato per l’utilizzo del nuovo calibro automatico Perpetual 3235, un motore affidabile per la cui realizzazione la casa ha depositato ben 14 brevetti.
La grande accuratezza è stata ottenuta facendo ricorso anche al nuovo scappamento Chronergy, insensibile ai campi magnetici perché composto (àncora e ruota) da una lega di nichel-fosforo, e ad una versione ottimizzata della spirale Parachrom blu, anch’essa paramagnetica. Sulla notevole riserva di marcia di circa 70 ore ha influito invece la scelta di ricorrere a un bariletto ad alta capacità.
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