Serena Rossi, Brand Ambassador di Baume & Mercier, si racconta a The Ducker in attesa dell’uscita del film “Brave Ragazze” nelle sale il 10 Ottobre.
La incontro a Milano, un pomeriggio di Settembre, all’Hotel Palazzo Parigi. Location scelta da Baume & Mercier per una presentazione tutta al femminile della collezione di orologi Classima Lady. Solare, spontanea, empatica, grandi occhi scuri e strepitoso sorriso, Serena Rossi è una di quelle giovani donne salite alla ribalta sulla scena italiana del cinema e della televisione. Il 2019 è stato un anno d’oro per l’attrice che ha vinto il Nastro d’argento con il film “Io sono Mia”, diretto da Riccardo Donna. Tra la carriera, il figlio Diego e la sua famiglia, Serena Rossi ama le sfide. Ammette con sincerità che mettersi in gioco talvolta è difficile, ma il sentimento del pubblico e i successi ripagano gli sforzi e lo studio. Della collaborazione, come Brand Ambassador, con Baume & Mercier è follemente innamorata. Un rapporto vero e duraturo che le fa dire: Ormai sono una napoletana svizzera!

La locandina del film “Brave ragazze”, diretto da Michela Andreozzi, dove l’attrice recita al fianco di Ambra Angiolini, Silvia D’Amico e Ilenia Pastorelli.
Manca poco al 10 ottobre. Data di uscita di “Brave ragazze”, un film corale dove reciti al fianco di Ambra Angiolini. Emozionata?
«Sono molto contenta. È un periodo in cui mi arrivano tante proposte che vogliono raccontare al pubblico la storia di grandi donne. Persone apparentemente normali e semplici che sono riuscite però a cambiare la propria vita. Dall’universo femminile ci si aspetta tanto e noi ci sforziamo altrettanto per dare il nostro meglio! Siamo come i giocolieri, riusciamo sempre a mantenere equilibri delicatissimi dividendoci tra carriera e famiglia. Potremmo quasi dire di avere i super poteri».
Leggevo l’altro giorno un’intervista a Carlo Verdone. Gli chiedevano come facesse dopo quarant’anni di carriera a possedere ancora quell’emozione pura degli inizi. Verdone ha risposto di non essermi mai sentito “arrivato”, ma che l’umiltà è stata una delle chiavi fondamentali per riuscire a vincere ogni volta le proprie sfide.
«E’ vero! Nel mio caso, per esempio, il percorso è stato costellato da esperienze molto diverse tra loro. Mi piace sperimentare. Lanciarmi in nuove sfide. Vivo ancora di più il brivido della prima volta. Quando mi hanno affidato la conduzione della prima serata del sabato sera, mi sono subito messa alla prova. Sono un’entusiasta della vita e quindi anche del lavoro. Per questo devo ringraziare i miei genitori che mi hanno insegnato che la meraviglia è negli occhi di chi sa guardare.
Mi piace lanciarmi in avventure che mi fanno tremare le gambe. Ovviamente la paura di non essere all’altezza c’è, ma metto la stessa passione in ambiti diversi. Dal doppiaggio al film d’autore o al film corale. Sfide difficili che mi piace affrontare».

L’art de la table durante il pranzo organizzato da Baume & Mercier a Palazzo Parigi Hotel e Grand SPA di Milano
Hai iniziato giovanissima debuttando a teatro all’età di sedici anni. A diciotto hai inciso il primo album. Rifaresti tutto da capo o cambieresti qualcosa?
«Rifarei tutto da capo. Ci sono state esperienze che non sono andate secondo i miei desideri, ma poche rispetto ai successi. Ogni esperienza ha un senso. Anche nelle sconfitte si possono trovare cose positive. Se un programma va male, ti porti comunque a casa l’esperienza fatta innanzitutto di persone; se i numeri di share non sono quelli che speravi, ti sei arricchita di nuove conoscenze. Vale sempre la pena di mettersi in gioco».

L’attrice prima dell’intervista in posa nelle sale di Palazzo Parigi. Al polso uno degli ultimi modelli dell’orologio Classima Lady di Baume & Mercier.
Sei una donna eclettica. In pochi anni hai sperimentato il teatro, il cinema, la musica. Addirittura, nel programma Radio Italia Live, hai intervistato tutti i più grandi artisti del panorama musicale italiano. Hai un ricordo particolare di quell’esperienza?
«Era un periodo delicatissimo perché era appena nato mio figlio Diego. Ricordo che lo portavo con me e lo allattavo mentre mi truccavano nel backstage. È stato bello conoscere artisti diversi e sentirli cantare dal vivo. Soprattutto scoprire che alcuni sono persone semplici con una voce incredibile e una assoluta passione. Nek è uno di quelli. Un uomo molto legato alla sua famiglia, a suo padre e alla campagna in cui viveva».
«Ma l’esperienza che mi ha cambiato di più è stata la conduzione di un programma su Real Time dal titolo “Da qui a un anno”, in cui raccontavo storie di persone comuni che nel giro di un anno decidono di cambiare la propria vita radicalmente. Storie forti come quella di un ragazzo che dopo un incidente aveva le protesi alle gambe e desiderava tanto tornare a camminare. Lì ho ascoltato storie straordinarie, vere, reali, concrete e molto dure. Tornavo a casa ringraziando per tutto quello che avevo, perché davanti a me scoprivo esempi di grandissima forza di volontà e di positività. Quello che dicevamo prima: vedere il bello anche quando sembra proprio non esserci. Quel programma mi ha arricchito tantissimo».

Serena Rossi durante una scena del film “Io sono Mia” andato in onda su Raiuno.
Quanto è cambiata Serena Rossi professionalmente ed emotivamente dopo aver interpretato una grande donna della musica italiana nel biopic “Io sono Mia”?
«Professionalmente tantissimo, perché è stato il mio primo vero ruolo da assoluta protagonista che ha riscontrato un successo di pubblico e di critica enorme. Da quel momento in poi mi si sono aperte tantissime porte che prima erano chiuse.
Mia Martini mi ha portato davvero tantissima fortuna. Mi ha regalato l’amore grande del pubblico che incontro per strada. Ho sentito l’affetto ed il sentimento degli italiani.
Ovviamente anche il mio approccio al lavoro è cambiato. Ho capito che il grande studio e la preparazione, uniti all’istinto, fanno la differenza. Fino a quel momento forse mi ero sempre solo affidata all’intuito e all’esperienza che avevo acquisito sui set. Invece studiando si possono fare cose straordinarie…
Ora, da che ho interpretato Mia, voglio fare solo così difficili! Solo personaggi che credo di non saper interpretare. All’inizio parto a mille, poi iniziando a lavorare sul personaggio subentra sempre la paura e la sensazione di non farcela. E’ lì che mi rialzo e riacquisto fiducia. È un percorso che seguo spontaneamente ogni volta. È un po’ faticoso, perché devo lavorare sui miei dubbi e sulle mie insicurezze. Ma questo succede quando prendi le cose seriamente».

Baume & Mercier – Orologio Classima, Ref. 10479, diametro 31 mm, movimento automatico, quadrante in madreperla e lunetta con diamanti.
La tua collaborazione con Baume & Mercier non è inedita. E’ un rapporto che dura da circa cinque anni. L’orologio, concepito in passato quasi unicamente come oggetto di culto maschile, oggi rappresenta un bene a cui nessuna donna vuole rinunciare. Non solo per la misurazione del tempo. Ma come accessorio di lusso ma indossare in ogni occasione, liberamente, senza doverlo tirare fuori dalla cassaforte per le occasioni speciali. Quell’orologio ci aiuta a vivere la nostra vita frenetica con la sua precisione, ma anche con la sua estetica. Cosa rappresenta il tempo per te?
«Il mio motto è: se sei in anticipo sei puntuale! Gli orologi di Baume & Mercier scandiscono le mie giornate. Una quotidianità fatta di una carriera da professionista e una vita come mamma, compagna e figlia. Ci sono impegni importanti in ciascuna sfera della mia vita che vanno rispettati. Far quadrare tutta la giornata non è facile, ma è importante dedicare al meglio il giusto tempo alle cose. Baume & Mercier mi ha dato fiducia in tempi non sospetti, cioè già agli inizi della mia carriera. Dopo che ci siamo conosciuti, io e il team italiano del marchio, un team tutto al femminile e affiatatissimo, ci siamo follemente innamorate.
Da allora Baume & Mercier è sempre con me. E ha partecipato con la sua presenza a ogni momento importante della mia vita. Dalla partecipazione a Sanremo alla nascita di mio figlio. Ormai posso dire di essere una napoletana svizzera».

Baume & Mercier – Orologio Classima, Ref. 10478 con movimento al quarzo. La collezione si ispira ad un orologio creato per la prima volta nel 1965. Ma il rapporto con l’universo femminile ha radici di lungo tempo nel marchio di alta orologeria svizzera. Fin dagli inizi del ventesimo secolo Baume & Mercier ha lavorato su forme e design per dedicare alle donne il proprio segnatempo. Dai primi orologi Baignoire ai modelli Marquise degli anni ’40, fino alle collezioni più contemporanee dei nostri giorni.
Progetti futuri?
«Tra pochi giorni sarò in sala doppiaggio per “Frozen 2” che ritorna dopo cinque anni al cinema il 27 Novembre. Nei prossimi mesi andrà in onda su Raidue una serie dal titolo “Illuminate”. Protagoniste le grandi donne italiane che hanno cambiato la storia del nostro paese. Io interpreto Laura Biagiotti, pioniera della moda, la prima stilista italiana a sfilare in Cina.
Per il cinema invece ho girato un’opera prima di Marco Mario de Notaris con Stefania Sandrelli: “La tristezza ha un sonno leggero”, tratto da un romanzo di Lorenzo Marone. Nel film, ambientato negli anni ’80, interpreto una figlia dei fiori, un personaggio molto divertente.
Non da ultimo ho accompagnato Giampaolo Morelli, mio compagno di set storico con i Manetti Bros, nella sua opera prima da regista. Il film si intitola “Sette ore per farti innamorare”. Sono la sua protagonista femminile e uscirà la prossima stagione. Ma prima di tutto ciò, intanto, il 10 Ottobre segnate in agenda l’uscita al cinema di Brave ragazze».