È l’unico modello ultracentenario della storia dell’orologeria. All’alba del XX secolo, omaggio della Maison francese all’aviatore Santos-Dumont. Pionieristico e coraggioso tanto quanto colui per il quale è stato pensato. Un tempo così come ai giorni nostri.
L’orologio da polso non ha una vera e propria nascita certificata. Ed è di natali ignoti. Pare infatti che Elisabetta I d’Inghilterra, già nel XVI secolo, ne avesse uno appeso ad un braccialetto. Ma di orologi che si fissano ad un bracciale si parla anche durante il XVIII secolo. Vezzi, interpretazioni sul tema. Orpelli femminili. Gioielli, il più delle volte, realizzati su specifica richiesta. Pezzi unici. Creazioni sporadiche, tanto che, ancora agli inizi del XX secolo indossare al polso uno strumento per la misurazione del tempo viene considerata una sciocchezza, una moda eccentrica. Eppure, a cavallo tra Art Nouveau e Art Déco, il vento della modernità inizia a spirare. Ed è proprio in quei primi anni del Novecento che Louis Cartier, spinto dalle richieste del pioniere dell’aria Alberto Santos-Dumont, studia il primo orologio maschile pensato (e non adattato) per accomodarsi al polso.
Cassa di forma carrè e anse integrate sono la dimostrazione che all’inizio del Novecento il Santos è nato specificamente per essere indossato al polso. A differenza di altri modelli da tasca adattati forzatamente alla nuova destinazione d’uso.
Un modello, il Santos (CLICCA QUI per leggere un ulteriore approfondimento sul modello a cura di Laura Canepa), a suo modo rivoluzionario perché funzionale a uno stile di vita improvvisamente al centro di un repentino cambiamento.
Perfettamente in linea, se non addirittura in anticipo, con nuovi usi e costumi. Una svolta che in quegli anni, nel mondo dell’orologeria, dà indirettamente vita a un altro elemento mai apparso prima se non in modo sporadico e non specifico: il cinturino in pelle, che diviene bracciale nel suo alter ego metallico (la chiusura deployante fu a lungo un’esclusivo sistema riservato agli orologi Cartier). Una storia che si ripete pari pari a oltre un secolo di distanza con il nuovo Santos presentato dalla marca in un selezionato numero di referenze al Salon International de la Haute Horlogerie 2018. Modernista, avanzato, e quindi perfettamente fedele allo spirito del suo predecessore.
Un modello, il Santos de Cartier, che non aveva certo bisogno di stravolgimenti. Prova ne è il fatto che le sue linee iconiche sono state oggetto solamente di un cauto lavoro di affinamento che ne ha mantenuto immutato aspetto e proporzioni. Fatto salvo per la lunetta, ora protesa verso le maglie del bracciale ma sempre contraddistinta dalle otto viti a vista, funzionali ed estetiche al tempo stesso. Grande lavoro, proprio come ai tempi, è stato fatto allora sul fronte dell’ergonomia per far sì che ogni elemento del nuovo Santos andasse a vantaggio della vestibilità. Ma anche sul fronte della resistenza, che ha portato i tecnici di Cartier a dar vita a un orologio in grado di far fronte ad urti, accelerazioni, ma anche a variazioni di temperatura, posizione, umidità e pressione. Con risultati certificati da test ancora più severi che in passato.
La scelta dell’assemblaggio a viti del nuovo Santos de Cartier ha consentito di raggiungere risultati di impermeabilità di tutto rispetto per un modello dallo spessore di cassa ridotto: 10 atmosfere.
Ma a lasciare a bocca aperta è il grande lavoro fatto sul bracciale. Non tanto per la forma e la finitura delle maglie che riprendono inoltre il motivo a vite che ne ha sempre caratterizzato la lunetta, quanto per la possibilità di poter rimuovere le stesse in maniera autonoma, senza strumenti specifici e senza bisogno di recarsi in boutique, in seguito, per esempio, ad un acquisto online. Un meccanismo raffinato, solido e tecnicamente ineccepibile definito SmartLink che fa il paio con il sistema QuickSwitch voluto da Cartier per consentire a tutti di cambiare il look al proprio Santos passando da un cinturino in vitello o in alligatore a un bracciale in acciaio o in metallo nobile come l’oro giallo piuttosto che rosa. Un meccanismo sicuro, invisibile e naturalmente brevettato, attivabile a pressione nella parte sottostante del cinturino o del bracciale stesso.
L’accurato sistema QuickSwitch per la sostituzione rapida del bracciale o del cinturino rende il Santos un prodotto concepito a misura di e-commerce. Proprio come l’ingegnoso meccanismo per la rimozione delle maglie del bracciale metallico.
Sia nella versione definita Large (39,8 x 47,5 mm) e sia in quella Medium (35,1 x 41,9 mm) il Santos de Cartier è equipaggiato con il calibro 1847 MC, un movimento meccanico a carica automatica (di forma tonda) con 42 ore di autonomia – con componenti in nichel-fosforo e leghe paramagnetiche che lo rendono insensibile all’influsso negativo dei campi magnetici – disponibile con o senza datario. Funzionalità, questa, prevista solamente per la versione di maggiori dimensioni. Unica che può anche vantare referenze in acciaio o in oro rosa con assenza di quadrante per lasciare spazio a un movimento scheletrato (carica manuale 9619 MC o 9611 MC).