Che non esistano limiti all’immaginazione è un fatto appurato. Ma a un orologio dalle sembianze che ricordano quelle di una medusa, non c’è dubbio, potevano pensarci solamente in pochi. Tra questi, MB&F. “Collettivo” di artisti del tempo autore dell’HM7 Aquapod.

L’idea alla base è una di quelle che può fare solo del bene al mondo dell’orologeria, specie in un momento storico come quello attuale in cui buona parte dei marchi si muovono con i piedi di piombo: riunire un “pool” di creativi provenienti dal mondo dell’orologeria indipendente per creare un circolo ristretto. Un laboratorio artistico. In cui il genio si possa esprimere senza vincoli e la tecnica possa imboccare strade mai percorse prima.
Il tutto per dar vita a orologi unici, autentiche sculture cinetiche in tre dimensioni.
Apparentemente, un pensiero folle quello balenato nella testa di Maximilian Büsser nell’ormai lontano 2005, quasi un moto di ribellione al conformismo orologiero. Che però, come testimoniano i fatti, ha colto nel segno. E l’ultima creazione di MB&F, l’HM7 Aquapod, è lì a dimostrarlo.
Un inizio in Jaeger-LeCoultre, giusto per partire con il piede giusto. Poi la nomina, a poco più di 30 anni, di managing director di Harry Winston Rare Timepieces e l’operazione Opus. Che ha portato Maximilian Büsser in contatto con i migliori orologiai indipendenti. Idea destinata a svilupparsi dal 2005 in avanti con MB&F.

La lista dei “friends” è a dir poco impressionante e, scorrendola, non ci si sorprende allora che MB&F da oltre 10 non finisca di stupire con creazioni post moderne al limite dell’inimmaginabile.
Nomi come Kari Voutilainen, Jean-François Mojon, Jean-Marc Wiederrecht, giusto per citarne alcuni, dovrebbero bastare. Figurine di un album decisamente completo che ha riunito attorno al nome del brand i migliori specialisti non solo nel campo della progettazione e della costruzione dei movimenti, ma anche in quello del design, della realizzazione di quadranti, lancette, cinturini, accessori e, inevitabilmente della comunicazione. Un equipe variegata e assortita insomma, una sorta di “best of”, che senza tanto rumore sta dietro a una realtà indipendente unica al mondo.

Ma la cosa sorprendente dell’HM7 Aquapod, l’ultima creazione in ordine di tempo di questo gruppo di visionari, è che non ricorda una medusa solo nell’aspetto estetico, ma anche in quello funzionale.
È simmetrico, proprio come una medusa. Ricava energia da un rotore che ricorda un insieme di tentacoli, come una medusa. Ha ghiere radiali per l’indicazione di ore e minuti così come radiali sono i neuroni di una medusa. E, proprio come una medusa ha il suo bel cappello per fluttuare nell’acqua, anche l’HM7 Aquapod è sormontato da un grande tourbillon volante. A questo va aggiunta una lunetta girevole unidirezionale in ceramica, perfettamente coerente con il modello nonostante non abbia ambizioni da “diver” provetto.
A differenza di ciò che avviene con i comuni orologi da immersione, nell’HM7 Aquapod la lunetta girevole unidirezionale non è fissata alla cassa. Ma galleggia in autonomia aumentando la sensazione di grande “leggerezza” dell’orologio.

Inutile dire che il movimento all’interno dell’HM7 Aquapod è stato sviluppato in-house.
La sua peculiarità risiede nel fatto che non si sviluppa in orizzontale, come la quasi totalità dei calibri orologieri, ma in verticale. Dal rotore di carica, al bariletto, fino al tourbillon volante tutti i componenti sono montati concentricamente attorno all’asse centrale. E anche la cassa altro non è che un sandwich tridimensionale composto da due cristalli a forte bombatura collegati tra loro da una carrure in metallo. Simmetria che non si perde nemmeno nei dettagli, come si può notare dalla presenza di due corone. Quella di sinistra, pensata per ricaricare il movimento. Quella di destra, per la messa all’ora.
Specificità di molte meduse è quella di illuminarsi al buio. È così anche per l’HM7 Aquapod di MB&F, e non solo per numeri e lancette. Ma anche per l’intero movimento, compreso il rotore di carica e il tourbillon. Da apprezzare anche di notte.
