Nella fase di pre-start di un Match Race il tempo gioca un ruolo cruciale.
E va tenuto d’occhio tanto quanto l’avversario.
Così, se non si può disporre di sofisticate apparecchiature elettroniche di bordo,
un orologio può fare la differenza.
Che Ulysse Nardin si sia cimentata nella realizzazione di un modello così altamente specifico come il Marine Regatta Chronograph non è certo un caso.
Da oltre 170 anni infatti il mare ha rappresentato (e rappresenta tuttora) per la manifattura elvetica non solo un forte elemento di attrazione, ma anche un duro banco di prova in cui farsi le ossa.
In passato, specie con i cronometri da marina.
Ovvero quegli strumenti ospitati un tempo a bordo delle navi, custoditi in scatole di mogano o di ottone, fondamentali per calcolare la longitudine (e quindi l’esatta posizione in mare) data l’ora di un meridiano di riferimento indicata dal cronometro stesso e quella locale, ottenuta tramite un rilevamento astronomico. Operazione in cui la precisione rivestiva un ruolo fondamentale dal momento in cui, per esempio, in una traversata oceanica anche un solo minuto di scarto al giorno avrebbe causato uno scarto di 600 miglia nautiche rispetto alla destinazione finale stabilita. Quanto dista l’Havana, Cuba, da Port-au-Prince, Haiti.
In anni più recenti la continua e costante ricerca della più spinta innovazione ha portato Ulysse Nardin a incrementare il livello di qualità e di precisione dei suoi strumenti, passati nel frattempo dal ponte di comando fino al polso.
Lungo una rotta segnata anche da collaborazioni importanti, come quella annunciata nel 2015 con il team Artemis Racing, impegnato nella corsa alla conquista dell’America’s Cup 2017.
Una regata di successo richiede una partenza di successo. E una partenza di successo è a sua volta dipendente da un “timing” di altrettanto successo. Perché paradossalmente in un evento velico il tempo che più conta non è quello che intercorre tra la starting e la finishing line, ma quello prima del via. In cui le imbarcazioni si affrontano a viso aperto per guadagnarsi il lato migliore dello start e, se possibile, per aggiudicarsi la partenza tagliando per prime l’ideale linea del via, viatico al buon esito finale della competizione. Minuti di fondamentale importanza in cui il tempo non corre in avanti, bensì all’indietro. E che quindi necessita di un accurato countdown. Funzione distintiva dell’Ulysse Nardin Marine Regatta Chronograph.
Verso la fine del 2014 l’acquisizione di Ulysse Nardin da parte della holding del lusso Kering Group ha portato aria nuova dalle parti di Le Locle, paese natale del brand. E con essa, una mutata disponibilità economica. Più o meno nello stesso tempo, uno dopo l’altro si andavano definendo i team che avrebbero intrapreso la corsa alla 35esima America’s Cup, in programma nel giugno 2017 a Bermuda. Trovare un consorzio da appoggiare e con il quale condividere ricerca&sviluppo è parsa così sin da subito la soluzione più logica e naturale. Un’occasione imperdibile che ha trovato nel team svedese Artemis Racing del patron Torbjörn Törnqvist il partner ideale per misurarsi in una nuova avvincente sfida sul mare.
Nel corso di un paio d’anni, dalla partnership con Artemis Racing sono nati modelli come il Diver o il Diver Chronograph. Ultimo della serie, il Marine Regatta Chronograph, declinato da Ulysse Nardin in più versioni in omaggio al team svedese.
Ma cosa ha di tanto unico il Marine Regatta Chronograph? La comodità e la semplicità d’uso, requisiti fondamentali in momenti concitati come quelli della partenza di una regata Match Race. Per evitare di distogliere la propria attenzione dall’avversario, Ulysse Nardin ha pensato infatti a una soluzione tanto ingegnosa quanto laboriosa da realizzare. Una sorta di cronografo bi-direzionale. Una volta selezionato il countdown desiderato tramite il pulsante a ore 10 (da 1 fino a un massimo di 10 minuti) e avviato il cronografo con le consuete modalità, il gioco è fatto. Perché quanto la lancetta centrale dei secondi termina il suo viaggio a ritroso raggiungendo lo zero riparte automaticamente in direzione oraria per misurare i tempi di regata. Senza bisogno di nessun ulteriore intervento manuale.
Il movimento di manifattura che equipaggia il Marine Regatta Chronograph è dotato di un invertitore che consente alla lancetta dei secondi cronografici di muoversi in entrambe le direzioni per misurare il countdown ma anche il tempo di regata.
Il Marine Regatta Chronograph di Ulysse Nardin adotta un movimento meccanico a carica automatica di manifattura con 3 giorni di riserva di marcia.
Un calibro nuovo, l’UN-155, sviluppato dopo diversi mesi di lavoro partendo dal calibro cronografico UN-153, e che come tutti i movimenti fatti in casa da Ulysse Nardin adotta soluzioni avanzate come lo scappamento e la spirale del bilanciere (28.800 alternanze/ora) in silicio. È contenuto in una cassa in acciaio inossidabile da 44 mm, grande il giusto per ospitare un quadrante che, per sua natura, deve essere ben leggibile in tutte le condizioni di utilizzo. Cinturino in caucciù e corona avvitata sono invece indizi della sua predisposizione all’acqua. L’impermeabilità è garantita fino a 100 metri. Coerentemente con uno strumento da regata che non intende atteggiarsi a “diver” professionale.