Quattro mesi dopo la conquista della Luna, per dare risalto ad un avvenimento epocale, Omega lancia la sua prima serie numerata commemorativa di sempre. Ne nasce una referenza inusuale, e per questo ricercatissima. Emulata oggi nel nuovo Speedmaster Apollo 11.
Omega – Speedmaster Apollo 11 50th Anniversary Limited Edition – cassa in oro Moonshine da 42 mm – quadrante in oro – movimento meccanico a carica manuale Calibro 3861 di manifattura – bracciale in oro Moonshine – in 1.014 esemplari.
Per chi è solito catalogare gli orologi facendo riferimento solamente ai freddi numeri di referenza, quello Speedmaster decisamente vistoso presentato il 25 novembre del 1969 (Ref. BA145.022) è semplicemente un modello – in serie limitata – “non standard”. Una sorta di pezzo extra capitolato. Qualifica ineccepibile, seppur decisamente limitativa. Perché in realtà è molto di più.
Ha l’anello della lunetta color vinaccia ma, soprattutto, è in oro giallo. Luccica insomma come una medaglia, che la casa di Bienne idealmente appunta al petto (ma in questo caso sarebbe più opportuno dire, assicura al polso) di tutti coloro che hanno reso possibile un sogno. Raggiungere un altro mondo. Su un totale di 1.014 esemplari prodotti nell’arco di quattro anni, due vanno di diritto al presidente degli Stati Uniti ed al suo vice (ma sono visibili presso il museo di Omega), 34 agli astronauti che hanno preso parte a tutte le missioni spaziali volte alla conquista del suolo lunare, mentre 10 vengono donati a personalità di spicco dell’epoca. Ne consegue che 968 di essi finiscono in vendita. Non pochi vista la preziosità ed il relativo costo al dettaglio del modello in questione. Eppure ben presto ricercatissimi. Così come ricercatissimi si apprestano a divenire i 1.014 esemplari del nuovo Speedmaster Apollo 11 50th Anniversary Limited Edition. Tra le più importanti release di Omega previste per questo 2019.
I primi 2 esemplari dell’edizione originale portano inciso sul fondello i nomi di Richard M. Nixon e Spiro T. Agnew. Non ritirati (sembra) a causa del protocollo stringente sui regali ai funzionari di stato americani, sono visibili presso il museo della marca.
Buzz Aldrin. Con Neil Armstrong fu uno dei due astronauti a calcare il suolo lunare il 21 luglio 1969. Con uno Speedmaster al polso.
Una release che per Omega è un omaggio alla propria storia, ed a quella dell’umanità. Speciale trait-d’union, uno Speedmaster, naturalmente. Uno Speedmaster d’oro. Che curiosamente mezzo secolo fa fu pensato per celebrare un’impresa. Ed oggi per celebrare una… celebrazione. Il così detto Astronaut Appreciacion Dinner, evento in onore di coloro che avevano portato a buon fine l’allunaggio (ragazzi giovani, giovanissimi, all’epoca idolatrati come vere e proprie rock star) durante il quale venne presentato ufficialmente il modello. Oggi intanto, come detto, la storia si ripete, a 50 anni di distanza. Autentico anniversario d’oro. Ed in Omega, dove sono sempre estremamente attenti quando si tratta di ri-editare specifiche referenze pescate dagli archivi del tempo, hanno deciso di andare sul sicuro. Esattamente come già successo in passato, quando in onore della missione Apollo XI furono realizzate speciali versioni dedicate, prima nel 1980, sia in oro giallo e sia in oro bianco, in seguito nel 1989 – per il ventennale dell’evento – in acciaio inossidabile, e successivamente ogni cinque anni, con impeccabile puntualità. Perché limited edition e anniversary, si sa, piacciono (e piacciono non poco) e di conseguenza fanno business alimentando al contempo l’aura del modello e della marca.
Il particolare cofanetto dello Speedmaster Apollo 11 50th Anniversary Limited Edition. In ceramica grigia 3D, riproduce fedelmente parte del suolo lunare. Ogni confezione è un pezzo unico.
Ed oro con lunetta bordeaux è anche il nuovo Speedmaster Apollo 11 50th Anniversary Limited Edition, per la verità, estremamente fedele all’originale. A partire dall’utilizzo del calibro 3861 (erede prossimo dell’861 dell’epoca), carica manuale oggi con scappamento Co-Axial, spirale del bilanciere in silicio, platina in oro e soprattutto certificazione Master Chronometer.
L’evoluzione più consistente, insomma, la si ritrova non tanto nella forma o nella tecnica quanto nei materiali. Che ne hanno reso amagnetico il movimento e più contemporaneo il look. Come la ceramica con la quale è realizzato l’anello della lunetta, oppure l’oro di cassa e bracciale, opportunamente lucidato e satinato per creare un gioco di contrasti ed esaltare i volumi. Di una tonalità più tenue rispetto a quella del metallo nobile tradizionale, unica, frutto di una lega che ha dato vita a quello che la stessa Omega ha ribattezzato per l’occasione oro Moonshine. Ulteriore omaggio al satellite terrestre visitato per la prima volta da Neil Armstrong e Buzz Aldrin alle 02:56 di quel 21 luglio 1969. A suo modo presente – sotto forma di un piccolo frammento di meteorite lunare – sul fondello del contemporaneo Omega Speedmaster Apollo 11.
Per chi volesse approfondire la storia dello Speedmaster, compresa quella delle referenze celebrative della missione Apollo XI, consigliamo di sfogliare il volume “Moonwatch Only, 60 Years of Omega Speedmaster”. Esaustiva nonché curatissima monografia (edita da watchprint.com) redatta da Grégoire Rossier ed Anthony Marquié.
A sinistra, l’edizione “tributo” del novembre del 1969. A destra, il nuovo Speedmaster Apollo 11 50th Anniversary Limited Edition. Si noti la differente tonalità conferita dall’oro Moonshine.
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