Un orologio analogico sulla plancia di un’automobile, magari sportiva e performante? Un’immagine decisamente fuori dal tempo. A meno che un’auto rétro contemporary non incontri un orologio sulla stessa frequenza. Come il Tissot Alpine On Board.

Indossato, il Tissot Alpine On Board mostra tutta la sua sportività. Colpiscono i dettagli, come il cinturino in pelle forata, o la carrure mossa da una lavorazione a motivo Clous de Paris accentuato. Sulla carrure stessa, una placca avvitata ricorda il legame con Alpine.
Se le auto d’epoca hanno a tutt’oggi un certo fascino, è cosa acclarata che buona parte di esso derivi principalmente dalla loro natura essenzialmente meccanica. Ciò che è solido, maneggiabile, comprensibile, riparabile, insomma, piace. E piace parecchio. Talvolta paradossalmente anche più di ciò che è avanzato ed high-tech, nonostante gli sforzi di una ricerca tecnologica inarrestabile abbiano fatto di tutto per trasformare nelle ultime quattro decadi dei semplici mezzi di locomozione in qualcosa di simile a stazioni digitali semoventi. In buona sostanza, progresso a parte, ancora oggi il “toc” del metallo continua a riscuotere più consensi del “tuc” della plastica, mentre il “tic” (ed il “tac”) degli orologi meccanici non sembra avere rivali di fronte al freddo silenzio rilasciato dalle interfacce digitali. Già, perché fino a qualche decennio fa ogni auto si è sempre scarrozzata a bordo il suo bell’orologio analogico. Che silenzioso a volte non era, bello magari neppure, ma aveva pur sempre le sue lancette in costante movimento e soprattutto in bella vista. Orologio meccanico che torna ora a bordo della Alpine A110 grazie al nuovo Tissot Alpine On Board.
Mostrato allo stadio di prototipo alla fiera dell’orologeria di Basilea 2018, il Tissot Alpine On Board è stato presentato al Salone dell’Auto di Parigi nell’autunno dello stesso anno. Per poi diventare grande protagonista delle collezioni della marca in questo 2019.

Lo sgancio della cassa dal suo supporto è agevole e veloce. Si innesta grazie ad un anello con aggancio del tipo a baionetta, identico nella filosofia a quelli in uso sulle macchine fotografiche reflex.
Prima di andare nei dettagli è però doveroso rispondere ad un bel po’ di perché, facendo chiarezza sui pesi dei due nomi tirati in ballo. Non certo casuali. Il legame tra Tissot ed Alpine non è infatti cosa recente. Piuttosto, un’eredità degli Anni 60, decade in cui l’Alpine-Renault A110 si affaccia al mondo delle competizioni su strada muovendo i primi passi verso quei successi che le regaleranno il Campionato del Mondo Rally nel 1973, dominato in lungo e in largo dal Monte-Carlo al Tour de Corse passando per il Sanremo. L’auto, prodotta fino al 1977, entra nel mito. Così come il suo costruttore, che cinque anni più tardi si toglie il lusso di mettere in bacheca anche una 24 Ore di Le Mans. Una parentesi di indiscusso fascino, che torna a riaprirsi nel 2015 quando Tissot ed Alpine convergono nuovamente nell’Endurance World Champioship. Per poi rafforzarsi poi con vigore nel 2017, anno del lancio della nuova Alpine A110. Per la quale Tissot ha studiato uno strumento dedicato, al tempo stesso orologio, optional, oggetto da collezione: il Tissot Alpine On Board. Legante perfetto tra auto e pilota perché pensato per essere di ausilio ad entrambi.

Il Tissot Alpine On Board, qui nella versione cronografo con movimento automatico Valjoux, alloggiato a bordo della Alpine A110 nello specifico supporto posizionato al fianco del display multimediale dell’auto.
Alla base della peculiarità del Tissot Alpine On Board – realizzato dal brand sia in versione solo tempo con movimento al quarzo Swiss Made e sia in versione cronografo a carica automatica con movimento Valjoux – un sistema (non nuovo per la verità nell’industria di settore) che prevede la separazione della cassa dal supporto di base al quale è affrancata ed al quale è naturalmente ancorato anche il cinturino. Cassa innestata ad esso con un sistema di tipo a baionetta veramente solido e ben fatto, equivalente a quelli comunemente utilizzati per assicurare gli obiettivi fotografici alle macchine reflex. Base riprodotta anche sull’apposito supporto perfezionato per essere accostato al display multimediale della Alpine A110, condizione fondamentale per trasformare il Tissot Alpine On Board da strumento da polso a strumento di bordo. Ragione “tecnica” per la quale, tra l’altro, entrambe le referenze sono accomunate dal generoso diametro di 45 mm. Necessario per garantire la corretta leggibilità non solo al polso ma anche accomodati al posto di guida.
Il Tissot Alpine On Board non è il primo modello nato dalla collaborazione tra i due brand, che sin dagli Anni 60 hanno intrecciato più volte strade e collaborazioni. Basti ricordare, tra gli ultimi prodotti in ordine di tempo, il V8 Alpine e il PRS 516 Alpine.
