Mettere in bacheca i tre più grandi giri ciclistici del Vecchio Continente nel medesimo anno? Un’impresa mai riuscita a nessuno. Sfuggita anche a grandissimi come Merckx, Hinault e Coppi. Oggi, centrata da Tissot, official timekeeper (anche) del Giro d’Italia.
François Thiébaud (a sinistra), presidente di Tissot, con Urbano Cairo, presidente di RCS MediaGroup, in occasione della serata-evento dedicata al Giro d’Italia 2020 organizzata a Roma a metà febbraio.
Le partnership sportive sono un’arma a doppio taglio. Da un lato permettono di raggiungere una audience elevata in un periodo temporale concentrato, consentono far arrivare il proprio messaggio ad una platea variegata in termini di gusti ed età anagrafica, aiutano a garantire un boost alla propria brand awareness con diffusione capillare pur siglando un singolo accordo con un altrettanto singolo evento. Dall’altro, inevitabilmente, richiedono investimenti economici da capogiro, ed un impegno (almeno) sul medio periodo. Per questo, all’interno dei reparti marketing delle aziende orologiere, l’ingresso nel mondo dello sport è valutato sempre con estrema attenzione. Di base occorre insomma individuare la disciplina giusta, quella cioè più in linea con il proprio background, o quella attiva nelle aree geografiche considerate più importanti e strategiche, magari quella più idonea per mettere in luce il proprio know how in termini di accuratezza e precisione. Se non addirittura quella, più banalmente, ancora non presidiata da altri. Perché lo sport è da sempre palcoscenico privilegiato, e per questo gettonato. E per imporsi occorre determinatezza e reputazione. Come dimostrato da Tissot, brand che proprio di recente ha annunciato non a caso il suo ritorno al fianco del Giro d’Italia.
Lo scorso 17 febbraio, a Roma, Tissot ha annunciato l’accordo con RCS Sport che lo porterà a ricoprire il ruolo di cronometro ufficiale del Giro fino al 2022. Ma anche delle più importanti competizioni ciclistiche sul suolo Nazionale.
L’attrice e dirigente sportiva Cristiana Capotondi con il Trofeo Senza Fine, premio destinato al vincitore del Giro d’Italia.
Un ritorno, se è vero che alla corsa rosa Tissot ha già legato il proprio nome in passato, l’ultima volta fino alla prima metà della nuova decade del terzo millennio. Ma il pacchetto, confezionato con RCS Sport, è ben più corposo. E comprende “classiche” di grande fascino e di riconosciuto blasone come la Strade Bianche, la Milano-Sanremo, la Tirreno-Adriatico, il Giro di Sicilia, la Milano-Torino e il Lombardia, evento di chiusura della stagione del pedale italiano. Una presenza già di per sé sufficiente a legittimare il ruolo centrale di Tissot nel ciclismo che invece, nell’ottica della marca, si configura come una strategia di rafforzamento rivolta alla conquista del monopolio di settore. Il perché è presto detto. Sin dal 1995 la marca è infatti fedele partner dell’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale, condizione che ne ha fatto automaticamente il cronometrista ufficiale di eventi di primo piano a livello internazionale come i campionati del mondo su strada e su pista, oltre a quelli di mountain bike e bmx.
Il Trofeo Senza Fine, fianco a fianco con il nuovo Tissot Chrono XL Giro d’Italia 2020.
Ma soprattutto, dal 2016 Tissot è anche official timekeeper del Tour de France (evento transalpino al quale è doveroso aggiungere competizioni tutt’altro che collaterali come la Parigi-Nizza, la Parigi-Tours e la Freccia Vallone) e della Vuelta spagnola. Posizione di privilegio che ha consentito alla marca di riunire per la prima volta i tre più importanti giri a tappe del Vecchio Continente sotto un’unica insegna. Consolidando il brand, oltre che nel mondo del “pedale”, nell’intero panorama sportivo mondiale. Perché nonostante la dimensione notevole dell’impegno, Tissot non è solo ciclismo. Ma anche basket, grazie agli accordi con la Federazione Internazionale Pallacanestro e con la NBA, due ruote, con l’accoppiata motomondiale e campionato Superbike, scherma, hockey su ghiaccio, ping pong e naturalmente rugby, sia sul fronte Top14 e sia su quello del Sei Nazioni. Un impegno capillare che, tanto per fornire un’ordine di grandezza utile a chiarire le potenzialità mediatiche dell’affare, in questo 2020 vedrà la marca impegnata per un totale di 340 giorni di competizioni su 365, con una copertura “always on” in ben 220 Paesi del mondo.