Sviluppato oltre mezzo secolo fa da Tudor in esclusiva per la US Navy, ma mai finito in produzione, il “Commando” passa ora dalla fase di prototipo a quella di modello di serie. Con la medesima singolarità costruttiva di un tempo ma un nome nuovo di conio: Tudor Black Bay P01.
Tudor – Black Bay P01 – cassa in acciaio da 42 mm – quadrante bombato – movimento automatico Calibro MT5612 – Certificato COSC – cinturino ibrido in cuoio e caucciù.
Il concetto di base è molto semplice, persino scontato. Storicamente l’ambito militare ha sempre potuto godere ad uso esclusivo di materiali e ritrovati tecnologici d’avanguardia. Gelosamente custoditi e protetti da segreto, non a caso definito segreto militare. Ma la ferrea necessità di poter disporre del meglio accessibile sul mercato, in ogni contesto, ha altrettanto costantemente portato gli eserciti di tutto il mondo a rivolgersi alle eccellenze di qualsiasi comprato. Orologeria compresa, dal momento che proprio gli orologi sono sempre stati considerati alla stregua di veri e propri strumenti professionali di primo equipaggiamento. Autentici salvavita. Così, specie nella prima metà del Novecento, quando cioè produrre orologi dotati di una affidabile tenuta stagna non era certo la norma, uno dei problemi principali delle Marine internazionali era proprio quello di trovare un fornitore di livello e di dichiarata reputazione da “arruolare”. Missione complicata, portata a compimento da molte di esse con pieno successo in Svizzera. Dove non c’è mai stato il mare ma c’era chi, come Tudor, i diver iniziava a farli ed a farli bene. Una storia di successo dalla quale emerge oggi un modello singolare: il Tudor Black Bay P01.
Il primo Tudor arruolato dalla Marina Militare degli Stati Uniti d’America? L’Oyster Prince Submariner referenza 7924. Tra gli altri modelli in uso dalla USN, anche la Ref. 7928, dotata di movimento Fleurier 390 e prodotta per quasi dieci anni.
Un immagine laterale svela l’ingegnoso sistema di blocco di sicurezza della lunetta. La presenza di denti nella sezione inferiore dell’elemento assicura il corretto incastro con le scanalature della lunetta stessa.
Un modello esteticamente inusuale il Tudor Black Bay P01, per via della corona di carica alle 4, d’accordo, ma anche per una cassa decisamente pronunciata nelle sue sezioni più prossime all’attacco con il cinturino. Caratteristica distintiva che si deve proprio alla peculiarità del modello al quale, il Black Bay P01, si è ispirato. Ovvero, il prototipo “Commando”, dotato di un sistema di blocco di sicurezza della lunetta che potesse dare assoluta garanzia in fase di immersione. Accorgimento che il nuovo modello di Tudor ha riproposto con buon margine di fedeltà. Per farla semplice, adottando una maglia di raccordo tra cassa e bracciale (in questo caso costituito da un cinturino in pelle con elemento di attacco in metallo), nello specifico quella in corrispondenza delle ore 12, basculante. Pronta cioè a sollevarsi, se sottoposta a pressione, per liberare la lunetta girevole sottostante. A questo punto, disingaggiata e disponibile ad essere regolata allineando il puntatore triangolare con la lancetta dei minuti. Prima di essere nuovamente bloccata tramite una proceduta esattamente inversa.
Visto frontalmente il Tudor Black Bay P01 esterna tutta la sua singolarità. Non nasce come modello commerciale, ma lo diventa 50 anni dopo grazie ad un attento lavoro di ricerca negli archivi storici della marca
Una sorta di prima assoluta, che ha finito per modificare e non poco l’estetica del modello Tudor Black Bay P01.
Che proprio in virtù di questa sua singolarità non nasce per divenire un best seller, quanto piuttosto un ricercato modello per appassionati, collezionisti e per tutti coloro che in un orologio ricercano solitamente un qualcosa di diverso rispetto ai soliti canoni ordinari. Un qualcosa però che oltre alla forma abbia anche la sostanza. E possibilmente la storia. Credenziali perfettamente rispettate dal Black Bay P01 che, dal punto di vista tecnico/costruttivo, è naturalmente in grado di fornire le più ampie garanzie in materia. A partire da un movimento meccanico di manifattura, identificato da Tudor nel Calibro MT5612, carica automatica con un’autonomia di 70 ore con certificato di Cronometro rilasciato dal Cosc. Ore, minuti, secondi centrali e data. Né più e né meno della “dotazione” di serie un tempo riservata dal Commando. Mai portato a compimento e rinato, con vocazione commerciale, a 50 anni di distanza.
Oltre alla Marina Militare degli Stati Uniti d’America Tudor ha fornito i propri orologi anche alla Marina Nazionale Francese, alla Marina Reale Canadese, a quella Argentina, Sudafricana e Giamaicana. Ed in parte anche a quella Italiana…
Il movimento di manifattura Calibro MT5612 di Tudor. Meccanico a carica automatica con rotore bidirezionale, bilanciere ad inerzia variabile con vite di microregolazione e spirale del bilanciere in silicio.
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