Il celebre illustratore e fumettista italiano Milo Manara ha messo la sua arte al servizio di Ulysse Nardin. Contribuendo a sviluppare, attraverso dieci referenze in edizione limitata, un tema “nascosto” eppur tanto presente nella storia della manifattura di Le Locle.

Tre delle dieci referenze del Classico Manara, con cassa da 40 mm in acciaio (ma disponibili anche in oro rosso). Impermeabili a 3 atmosfere e animate da un movimento a carica automatica con componenti in silicio saranno realizzate ognuna in dieci esemplari.
L’orologeria, specie quella di alta gamma, ha costantemente bisogno di storie da raccontare. Ma ha anche bisogno di idee, sempre fresche, sempre ammalianti. Perché i virtuosismi meccanici vanno bene, i nomi altisonanti pure, ma alla lunga in un periodo storico in cui tutto è possibile e realizzabile, anche le più sopraffine interpretazioni tecniche, anche i più avanzati materiali, finiscono inevitabilmente per non sorprendere più. Per sembrare paradossalmente banali, perché già visti e rivisti.
Così, come logica conseguenza, il rapporto tra orologi e rispettivi estimatori rischia inevitabilmente di spegnersi un po’. Tanto che, per ravvivarlo, per riaccendere insomma il sacro fuoco della passione, si finisce (guarda un po’) per ricercare un aiutino. Anche qui, anche nell’austera industria delle lancette. Che poi tanto austera in realtà non lo è mai stata, come dimostra la longeva e prolifica tradizione degli orologi erotici, risalenti addirittura alla fine del Settecento.
Una micro nicchia in cui Ulysse Nardin ha sempre detto la sua (anche con sofisticati modelli dotati di automi), ben presidiata ancora oggi. Come si evince dalla collezione “Classico Manara” presentata proprio al SIHH 2019, la cui creatività porta la firma di Milo Manara.
Dieci illustrazioni per dieci modelli. Ognuno realizzato in dieci esemplari, sia in acciaio e sia in oro rosa. Per un totale di 200 pezzi unici. Perché realizzati a mano dai maestri artigiani di pittura miniata della manifattura di Le Locle.

Il Maestro Milo Manara in una fase di realizzazione di una delle tavole ad acquerello che saranno poi riprodotte con la tecnica della pittura miniata sul quadrante dell’orologio.
Un’idea originale, senz’ombra di dubbio tra le più interessanti viste al Salon International de la Haute Horlogerie di Ginevra. Che unisce l’appeal garantito dalla presenza di un pizzico di erotismo e trasgressione, a quello del fascino generato dalla rarità di un’edizione limitata, e del piacere di possedere e di ammirare un’opera unica “firmata” da un grande illustratore e fumettista contemporaneo.
Un progetto intrigante, insomma, quello portato a compimento tra Ulysse Nardin e Milo Manara, ma non certo di facile realizzazione. A partire dalla definizione dello storyboard, ossia della storia. Necessariamente sintetica – perché in sole dieci scene – ma al tempo stesso esaustiva, in grado di funzionare nella sua totalità (per chi volesse assicurarsi tutti e dieci i modelli) ma anche singolarmente.
Storia alla quale Milo Manara ha dato vita attingendo ad un personale repertorio fatto di fanciulle e sirene, chiamate ad interagire nel bel mezzo del mare, ambiente tra l’altro molto caro a Ulysse Nardin. Uno storyboard, inoltre, pensato per essere palindromo, ovvero per essere letto indifferentemente in un senso così come nell’altro. Composto cioè da dieci illustrazioni complementari ma in grado di reggere in maniera indipendente l’una dall’altra.

Una tavola finita che racconta la storia saffica tra Nadia e Ulyssa, le protagoniste dello storyboard pensato da Milo Manara per Ulysse Nardin.
Solo la prima delle criticità, quella della definizione dello storyboard, alla quale ne sono naturalmente seguite delle altre. In primis quella di tradurre le illustrazioni realizzate ad acquerello dal Maestro in piccoli capolavori di pittura miniata (di dimensioni dieci volte inferiori rispetto agli originali di Milo Manara), un processo durato oltre 50 ore, tempo necessario ai maestri artigiani della manifattura per raggiungere l’assoluta perfezione in termini di dettagli grafici e di colori.
Artigiani che hanno fatto ricorso alla pittura acrilica – stesa sui dischi del quadrante con pennelli che possono arrivare ad avere anche una singola setola – poi rivestita di lacca trasparente al fine di donare maggior vividezza all’opera finita.
Un’operazione perfettamente riuscita, come dimostrano, messi uno accanto all’altro, i dieci modelli. Che come altrettanti riquadri di una striscia illustrata raccontano l’amore saffico tra Nadia, una ragazza, e Ulyssa, una sirena. Oltre che un nuovo e originale capitolo della longeva tradizione di Ulysse Nardin nel campo della realizzazione di orologi erotici.
Il Calibro UN-320 scelto da Ulysse Nardin per le referenze del Classico Manara è una firma della collezione. La scelta di rinunciare a piccoli secondi e datario è stata dettata dalla necessità di concedere più spazio possibile alle illustrazioni sul quadrante.
