Dopo New York a Ottobre, Ginevra è stata, come ogni anno a Novembre, il teatro delle più importanti aste di orologi di collezione da parte delle principali auction houses.

Queste aste hanno confermato il trend positivo degli orologi vintage, che sembrano non aver più limiti in termini di richiesta, e in seguito di valutazioni. Tuttavia, abbiamo notato un elemento molto importante che potrebbe guidare il mercato e costituire un punto chiave per gli investitori: si tratta dell’importanza della qualità e della rarità degli orologi proposti.
Indubbiamente, il mercato è in crescita. L’importo globale delle vendite realizzate dalle quattro case più importanti (Phillips, Christie’s, Sotheby’s e Antiquorum) è stato di circa 50 milioni CHF, ma sono soprattutto i prezzi raggiunti da alcuni pezzi che dimostrano la richiesta sempre più importante da parte dei collezionisti per orologi eccezionali. Nuove tipologie di clienti, che oramai provengono dal mondo intero? Partecipazione non solo di appassionati di orologeria ma anche di investitori e/o speculatori, che vedono in questa asset class nuove fonti di ricavi e opportunità di guadagni facili? Oppure semplice illustrazione dell’eccesso di liquidità attraverso il mondo, liquidità che alimentano sempre di più l’insieme dei mercati dei cosiddetti pleasure assets (arte, macchine d’epoca, gioielli…)? Le ipotesi che possono spiegare queste evoluzioni sono numerose. La soglia del milione di CHF per un orologio rimane sicuramente notevole, ma non è più eccezionale. La difficoltà consiste invece nell’identificazione dei criteri oggettivi che possono portare un determinato orologio a raggiungere un prezzo particolarmente alto.
Circa 1.000 orologi sono stati venduti durante il weekend del 11 Novembre a Ginevra, per circa 50 milioni di CHF.
Ne abbiamo scelto uno, davvero eccezionale, che secondo noi non poteva fare altro che battere un record importante. Si tratta del lotto 182 proposto da Phillips, un Omega Tourbillon in acciaio del 1947, battuto 1,4 milioni di CHF.
Il tourbillon rappresenta una delle complicazioni più ricercate dai collezionisti, anche se si può trovare in numerosi orologi moderni, proposti da tante manifatture. In effetti, nella produzione attuale, non è più cosi esclusivo come lo poteva essere qualche anno fa. Invece, per quanto riguarda gli orologi vintage, si tratta sempre di modelli rari con una produzione molto limitata.

Tourbillon è la parola francese, semplificazione di Regulateur à tourbillon, con cui si indica un particolare meccanismo, inventato da Abraham-Louis Breguet, brevettato il 26 giugno 1801, contenuto negli orologi meccanici a carica manuale o automatica: suo fine è permettere la riduzione per compensazione delle irregolarità di marcia accusate dall’orologio a seconda della posizione in cui è posto, connesse all’azione della gravità terrestre.
Omega non è di certo la prima casa che viene in mente quando si parla della creazione di orologi tourbillon. Breguet, di sicuro, rappresenta il nome più conosciuto. Patek Philippe anche, perché tanti orologi della famosa casa di Ginevra hanno sempre realizzato dei prezzi molto elevati proprio perché erano dotati di tale complicazione.


Ma pochissime persone sanno che l’Omega è stata invece una delle prime case a proporre questa complicazione su un orologio da polso.
In effetti, i primi prototipi di orologi da polso dotati di tourbillon furono realizzati da alcune manifatture negli anni 30 e 40 ma questi modelli non erano destinati al pubblico. Anche Omega aveva studiato all’epoca un calibro “30 I Tourbillon 19 Jewels”. Ma tutti pensavano che questi movimenti, realizzati a solo 12 esemplari, erano tutti stati montati nel 1987 su orologi più recenti, quando Omega gli aveva scoperti nei suoi archivi. Invece, dalle ultime ricerche effettuate è emerso un tredicesimo esemplare dotato di questo calibro, o meglio, un primo esemplare datato del 1947, con una documentazione abbastanza precisa da dimostrare che si tratta proprio di un prototipo di orologio da polso in acciaio dotato di tourbillon e montato per la prima volta a quell’epoca.
Di fatto, questo esemplare unico di Omega calibro 30 I Tourbillon in acciaio del 1947 rappresenta senza dubbio uno degli orologi più importanti della storia orologeria del 20° secolo.
Per questo motivo, il modello proposto da Phillips ha raggiunto il prezzo record di più di 1,4 milioni di CHF. Il precedente record per un orologio prodotto dalla casa di Bienna era stato di poco più di 400.000 CHF nel 2007 durante l’asta Omegamania, per un Constellation in platino.

Questo esempio illustra perfettamente la richiesta attuale di esemplari eccezionali da parte dei collezionisti, che sono disposti a spendere cifre particolarmente importanti quando individuano un modello raro e in perfette condizioni. Questo potrebbe costituire la chiave di lettura essenziale per capire meglio i trends di questo settore e le evoluzioni di un mercato sicuramente in costante crescita, ma a determinate condizioni.