Coinvolgenti e sul filo del rasoio. A Ginevra, teatro come ogni anno delle aste di alta gioielleria, le due giornate del 14 e 15 novembre offrono uno spunto di riflessione in merito alla gemma per antonomasia: il diamante e soprattutto alla sua percezione sui mercati.
Bene ma non benissimo! Chi si aspettava solo successi questa volta non è stato soddisfatto, sebbene fortunatamente possiamo riscontrare qualche risultato incoraggiante per le pietre “affascinanti” dotate cioè di una bellezza intrinseca o potremmo dire, di un’anima. Chi si è distinto come best performer al martello di Sotheby’s? Con i suoi 33.63 carati la vendita del lotto 356 porta un nuovo record.
Sotheby’s Magnificent Jewels and Noble Jewels – Lotto 356 – Harry Winston, circa 1970 – Diamante Fancy light pink taglio a gradini (33.63 cts), VVS1, IIa. Venduto per 12’818’240$.
Di un rosa trattenuto ma di ineccepibile luminosità (IIa) questo diamante ha superato il record di prezzo al carato nella sua categoria: 263’510 $ per un totale di 12’8 milioni.
La pietra, rimasta di proprietà di una nobile famiglia europea per 45 anni, porta la firma di Harry Winston, un uomo che – sì – sapeva scegliere i diamanti, come in questo caso: sobri, discreti, eleganti. Qualità sicuramente assenti nel Raj Pink, il lotto n. 361 sul quale vi era stato gran clamore a ridosso dell’asta, ma che più ostentato e troppo vantato, di giovane età (scoperto nel 2015) e dunque privo di storia, e di un rosa troppo “malva” (forte fluorescenza azzurra), malgrado i suoi 37.30 carati non ha saputo creare fascino ed è rimasto invenduto.

Non arrivano al podio, ma cadono vittime lungo il tragitto anche i due diamanti gialli “Donnersmarck” (quasi) storici – rispolverati forse un po’ troppo presto dopo la vendita del 2007 quando le due pietre vendute separatamente avevano raggiunto circa gli 8 milioni di dollari. Fortunatamente per il bel Moussaieff Fancy Vivid Blue Internally Flawless di 7.41 carati, che pareva non aver conquistato il cuore di un compratore durante la sessione di Sotheby’s, viene comunicata la vendita (ma non il prezzo) immediatamente dopo la chiusura di asta. Sospiro di sollievo per tutti gli amanti della Maison londinese!

I gioielli nobili quindi, sia per anima che per appartenenza, sembrerebbero essere diventati più ricercati degli altri.
Come conferma David Bennett, Worldwide Chairman del dipartimento dell’Alta Gioielleria di Sotheby’s International: “I risultati mostrano una forte e costante appetito da parte dei collezionisti per i gioielli con provenienza aristocratica, una categoria che abbiamo lanciato 10 anni fa e che si è rafforzata sempre di più.”
Se Sotheby’s si aggiudica un record, Christie’s non è da meno.
L’incantevole “tocco di blu” che aveva dominato le aste dell’anno scorso, torna a far parlare di sé (CLICCA QUI per leggere l’articolo di Laura Canepa “Diamanti: a touch of blue – 2016 Best Investments). Per il lotto 495, meglio parlare di azzurro, se vogliamo essere precisi sulla tonalità di colore del diamante di 8.67 carati, Intense, VVS1, taglio a gradini che ha superato i 13 milioni di dollari.

“The Art of de Grisogono, Creation I” raggiunge la cifra di $33’705’994 che comprende così il valore del “4 de Fevereiro” di 163.41 carati insieme alla collana in smeraldi e diamanti.
Il bracciale “Cuff” in galuchat e diamanti che appariva nel lotto 505 come una seconda alternativa di portabilità si dissolve tra i clamori del record. Le case d’aste calcolano il prezzo al carato delle pietre importanti dividendo il prezzo totale del gioiello per il numero di carati della pietra. Così è stato fatto: dividendo i $33’705’994 di “The Art of de Grisogono, Creation I” (CLICCA QUI per leggere l’articolo completo di Laura Canepa) per i 163.41 cts del diamante si è ottenuto 206’266 $/Ct … Un peccato però trascurare il gioiello nella sua interezza ed imponenza, realizzata a mano nell’atelier di Alta Gioielleria della Maison de Grisogono. E comunque, non cambia la realtà. Record? Nel non cosi lontano 2013 un diamante ovale di 118.28 carati, altrettanto perfetto, fu venduto per 258’700 $/Ct, tutto nudo e crudo!

Da Christie’s comunque vince il fascino della storia, una caratteristica crudelmente carente al Raj Pink.
Il cosidetto “Grand Mazarin” con i suoi modesti 19.07 carati ed una stima alta a 9 milioni di franchi, ne spunta 14 e mezzo! Per una pietra tagliata nel suo aspetto odierno nel XVIII° secolo, dal rosa impercettibile, luminosa (IIa e Golconda a pieno diritto), ma timida, bisogna riconoscere che “i carati della storia hanno pesato tanto”. E di Storia possiamo ben parlare, più di tre secoli che costituiscono un pedigree prestigioso e ineccepibilmente documentato.
