Esiste un’arte che perfeziona e completa la forma chiusa di un volume: la legatura. Nata per proteggere le pagine del libro riunite in un unico ‘essere vivente’, la legatura dichiara che la creazione cartacea in essa alloggiata è una entità preziosa, e accentua la sacralità di un gesto destinato a essere spesso reiterato (quello di aprire un libro) con una maggiore facilità di consultazione.

La pratica di rilegare una pubblicazione, che unisce estetica e funzionalità, risale a tempi arcaici e si è evoluta nel tempo con esiti sempre straordinari. Courtesy Il Borgo
Depositari di quest’arte – nell’antico Borgo degli Ortolani a Milano – sono i componenti della Cooperativa Legatoria Il Borgo, realtà artigiana di imprenditoria sociale di successo in città! Il progetto nasce nel capoluogo meneghino nel 1986, quando l’allora primo presidente Giuseppe Cacciatori mette a disposizione la sede, da allora ubicata ancor oggi in via Canonica 25.

In bottega, tra lavori di precisione e ore liete, trovano la propria “felicità del fare” i cinque Maestri artigiani assunti nella Cooperativa Il Borgo. ©Gabriele Ferraresi
«Siamo artigiani al passo coi tempi!», racconta l’attuale presidente Guido Artosin. «Dal 1986 la Cooperativa Il Borgo prosegue l’attività di salvaguardia e rilegatura del patrimonio librario di biblioteche e di privati, realizza prodotti di cartotecnica, cura un servizio di piccola editoria e digitalizzazione di opere in cattivo stato. I nostri principali clienti sono enti universitari, fondazioni private, archivi storici – oltre ai numerosi privati che, con nostro ausilio, vogliono conservare i loro volumi (a volte i loro affetti) contenuti in pagine che per loro e la loro famiglia rappresentano vita e bellezza. Li aiutiamo a trovare la forma migliore e diamo una veste bella e speciale alle loro memorie, per tramandarle magari ai nipoti e ai loro cari». E, con un pizzico di orgoglio: «Anche i più importanti ristoranti, di Milano e non, sono nostri clienti… ci siamo spinti fino a Miami! Tutti, desiderosi di proporre la loro miglior cucina, ci chiedono di realizzare un portamenu curato e personalizzato nei minimi dettagli».

Gesti lenti che custodiscono memorie. Il Borgo, a Milano, è un punto di riferimento per la legatoria artigiana classica di monografie e periodici. Courtesy Il Borgo
L’arte della legatoria trasmessa ai giovanissimi è una tra le principali mission de Il Borgo: «La nostra attività è privilegiata nel proporre ai bambini un’esperienza manuale; le mani sono lo strumento proprio dell’intelligenza diceva Maria Montessori», ricorda Artosin. «Quando sono ospiti da noi i bambini delle classi della primaria ci stupiamo di come il loro atteggiamento sia attento, voglioso, curioso e fattivo. Spesso veniamo considerati come l’esperienza extracurricolare più bella fatta durante l’anno scolastico. Questo, a mio avviso, perché li facciamo lavorare davvero: spieghiamo loro a piccoli gruppi i vari passaggi e li mettiamo a sperimentare, ad avere un obiettivo: il loro quaderno personale creato con le loro mani a partire da semplici fogli».

L’ora della celebrazione, per i 40 anni della Cooperativa Legatoria Il Borgo: una festa speciale che ha coinvolto grandi e piccini in una giornata dedicata al fatto a mano. Courtesy Il Borgo
Ma le attività de Il Borgo si rivolgono anche ai ragazzi più grandi, proprio come avviene con i tirocinanti curricolari delle Scuole professionali di Grafica: «Spesso i tutor ci affidano ragazzi considerati un po’ fragili dal punto di vista scolastico. Da noi passano circa tre mesi in cui imparano ad arrivare in orario, a rispettare i ruoli, a gestire le relazioni con adulti e a tenere i ritmi lavorativi. Ovviamente tutto questo funziona nella misura in cui ci mettiamo in ascolto al livello della loro persona». Il talento artigiano al servizio della solidarietà.

Tra i vari prestigiosi ristoranti, che hanno affidato la creatività del proprio portamenù alla competenza de Il Borgo, c’è Cracco, eccellenza gastronomica stellata. ©Gabriele Ferraresi
Il gruppo di persone che ha avuto l’intuizione di creare la Cooperativa si è fatto ispirare dall’allora Cardinale Carlo Maria Martini: Farsi Prossimo era il titolo di una sua lettera alla città di Milano, dove sollecitava le persone alla “prossimità”. «Perché, quindi, non creare un luogo dove offrire una possibilità di lavoro e di crescita personale a chi ha meno possibilità, soprattutto ai più giovani?», racconta Artosin. «La forma cooperativa inoltre è davvero una formidabile e potente forma economica, normata addirittura dalla Costituzione: fonte di sviluppo, di mutuo aiuto, di democrazia e di solidarietà!». Nasce così Il Borgo, realtà che conta oggi 45 soci sostenitori e cinque lavoratori. «Ci sono tre cose che mi commuovono sempre: i quindicenni e gli over 80 che lavorano insieme; la partecipazione, la gentilezza e la passione dei lavoratori; la generosità e la disponibilità dei soci». Tre nobili motivi per un luogo che custodisce ‘felicità del fare’.

Giovanissimi clienti si cimentano a scoprire i segreti di una legatura a regola d’arte, durante i festeggiamenti per i 40 anni della Cooperativa Legatoria Il Borgo. Courtesy Il Borgo
In questo 2025 la Cooperativa ha spento le candeline di un compleanno speciale, i 40 anni dalla fondazione. «Con un aperitivo e un MiniLAB (la rilegatura da zero di un quaderno da portare a casa, personalizzato con il nome stampato a caldo sulla copertina) aperto alla comunità, il 27 settembre 2025 abbiamo fatto scoprire la nostra storia e coinvolto i partecipanti in un’esperienza artigianale, cooperativistica, solidale e di quartiere (il Borgo degli Ortolani). È stata una bellissima giornata, ricca di emozioni e di persone (350 visite nella giornata, moltissimi i giovanissimi) che hanno letteralmente toccato con mano un’esperienza artigianale e di cooperativa. Guardare il futuro con speranza è quello che ci aspetta!», chiosa il presidente.

L’arte della legatoria utilizza la pressione e la colla per unire il blocco di fogli alla copertina, garantendo la durata del volume nel tempo. ©Gabriele Ferraresi
La direzione de Il Borgo, proprio in questi mesi, è venuta in contatto con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, accettando di partecipare al ciclo di appuntamenti A regola d’arte presso il Museo Poldi Pezzoli: qui, tra i vari workshop gratuiti proposti al pubblico per il 2026, ci sarà anche quello di legatoria artistica. Un’esperienza dove sarà possibile assorbire la filosofia IA, ossia “intelligenza artigianale”, perché come Guido Artosin dice: «ci tengo a definirci artigiani: instancabili cercatori di bellezza. Instancabili, perché il mestiere artigiano comporta una componente importante di fatica; cercatori in quanto la ricerca vuol dire attraversare la fatica e trasformarla in un cammino di ricerca che ha un senso: la bellezza. Tutto ciò ci rende più umani, ci rende possibilmente persone migliori, cittadini migliori, abitanti del mondo migliori».










