Le passerelle della Paris Fashion Week dedicate alla Spring Summer 2026, oggi più che mai hanno dato vita a racconti, dove le nuove direzioni creative disegnano la propria forma di verità, restituendo al corpo la sua voce.
Schiaparelli: l’incanto del paradosso
Nel salone del Centre Pompidou, Daniel Roseberry apre la settimana con una dichiarazione: “Andare a uno show di Schiaparelli dovrebbe essere come entrare in un museo.” La collezione Ready-to-Wear per la prossima bella stagione scorre come un racconto visivo fatto di contrasti: giacche dalle spalle scolpite che si aprono su gonne sottili, abiti colonna che si muovono tra bianco gesso, nero grafite e rosso vivo. I trompe-l’œil in maglia riprendono disegni dell’artista stesso, come appunti trasformati in texture. Ogni capo suggerisce la tensione tra disciplina e fantasia, ordine e vertigine. È un dialogo con Elsa Schiaparelli e con l’idea stessa di abito come opera d’arte: qualcosa che si contempla prima ancora di indossarsi. Le borse, ispirate ai quadri di Dalí, sembrano sciogliersi come i famosi orologi. La Schiaparelli di Roseberry respira come una creatura d’altri tempi che ha imparato a vivere nel presente.

Schiaparelli SS2026
Courrèges: l’ascensione della luce
Alle nove del mattino, la luce su Parigi è ancora pallida. Poi si scalda, lentamente, insieme alla collezione Spring-Summer 2026 di Nicolas Di Felice. “It’s 21 degrees,” dice la voce che apre lo show. E da lì, il calore sale. Le prime uscite scelgono tonalità fredde: azzurri, blu notte, riflessi acquatici. Le visiere trasparenti e le linee geometriche evocano un’architettura di luce. Poi, con l’aumentare della temperatura, i tessuti si sciolgono: appaiono trasparenze, materiali fluidi, gonne che ruotano come eliche d’aria. A 26 gradi, il ritmo accelera: i trench in cotone diventano morbidi, i capispalla si piegano come vele, i mini-abiti in vinile vegetale catturano il sole come specchi mobili. Il finale è un bagliore: jersey, seta, paillettes che riflettono l’intensità del pomeriggio. Di Felice riprende l’eredità futurista di Courrèges e la traduce in sensualità quotidiana: grafica, leggera, essenziale.

Courrèges SS2026
Stella McCartney: manifesto di armonia
Stella McCartney presenta la sua collezione al Centre Pompidou dal Come Together, è un richiamo al senso più puro della connessione, tra umanità, natura e materia. La palette gioca su lavanda, rosa cipria e blu cielo, affiancati a kaki e grigi concreti. Le silhouette si alternano tra sartoria rilassata e leggerezza tecnica. I doppiopetto si tagliano lateralmente, i cargo si aprono su orli trasparenti, i bustier scivolano in tulle e satin. Le nuove tecnologie tessili come il PURE.TECH, che purifica l’aria assorbendo CO₂ non vengono ostentate: fanno parte del flusso naturale della collezione, come se l’innovazione fosse ormai estetica oltre che etica. Ogni pezzo sembra catturare un frammento di cielo.

Stella McCartney SS2026
Dior — Il debutto di Anderson
La collezione Prêt-à-Porter Primavera-Estate 2026 di Dior è come attraversare una memoria che si ricompone in tempo reale.
Jonathan Anderson decifra il linguaggio della Maison con empatia, come chi apre una scatola di ricordi e li osserva uno a uno, lasciando che la polvere diventi luce. L’atto di custodire diventa gesto creativo: un dialogo continuo tra ciò che è stato e ciò che può ancora accadere. Le silhouette nascono da questa tensione che si aprono all’imprevisto, linee classiche attraversate da una dolce irrequietezza. Il passato non è un archivio da contemplare, ma una materia da far implodere, come se il mito stesso Dior avesse bisogno di una scossa per tornare a respirare. La palette si muove come un dipinto, i tagli come pennellate che correggono la memoria. La collezione evidenzia il processo stesso del ricordare: un gesto lento, consapevole, quasi spirituale.

Dior Spring Summer 2026
Zimmermann — Il respiro degli anni ’70
Per Nicky Zimmermann, la leggerezza è sempre una questione di ritmo. La collezione Kindred Spirit celebra lo spirito libero degli anni ’70, non come revival, ma come energia collettiva. Ispirata al collettivo artistico di Lavender Bay, la sfilata vibra di vitalità: abiti a campana in organza floreale, top strapless che ondeggiano come pennellate, salopette in twill cuoio, mini-tailleur con gilet.
I colori sono saturi, quasi liquidi: arancio, lilla, turchese, verde mela. Ogni look racconta una donna diversa, un frammento di libertà condivisa. L’atmosfera è quella di un atelier aperto sul mondo: artigianato, colore, amicizia.

Zimmermann Spring Summer 2026
Givenchy by Sarah Burton — L’equilibrio e la carezza
L’atteso debutto di Sarah Burton per Givenchy è stato uno dei momenti più intimi e raccolti della settimana. Burton, dopo gli anni da Alexander McQueen, entra nella Maison francese con un linguaggio raffinato, denso di emozione. La collezione Spring-Summer 2026 è un viaggio tra forza e fragilità: il nero come filo conduttore, la pelle che si rivela tra tagli precisi, il tailoring che si alleggerisce fino quasi a dissolversi. Tubini in duchesse, body cocoon, trench tagliati, abiti a rete illuminati da cristalli: la femminilità è un’architettura di contrasti. Il punto di partenza è l’archetipo, ma il risultato è profondamente personale. La Burton costruisce una donna che si muove con naturale autorevolezza, ma lascia spazio alla dolcezza.

Givenchy SS2026
Vivienne Westwood — Il boudoir dell’eterno ritorno
In un anno di riflessione e memoria, la Maison Vivienne Westwood riporta in passerella lo spirito ribelle della sua fondatrice con la collezione Boudoir SS26 da parte di Andrea Kronthaler. Il titolo evoca intimità, ma ciò che emerge è un grido elegante, sensuale, teatrale. I drappeggi ricordano il Settecento, ma si contaminano con materiali di scarto, pelle e denim. I corsetti si torcono, i fiocchi si aprono come ferite ornamentali, le gonne ruotano con la leggerezza di un sipario che si chiude e riapre. Ogni look è una reincarnazione di Vivienne: regina, amante, rivoluzionaria. È moda come memoria corporea, come rituale di sopravvivenza.

Vivienne Westwood
Elie Saab – Un inno alla femminilità contemporanea
Quest’estate, la donna Elie Saab parte verso nuovi orizzonti, irradiando un glamour naturale e un’eleganza senza tempo. Guidata da uno spirito di libertà e avventura, esprime sicurezza e fluidità in ogni dettaglio del suo stile.
Pronta per il potere, il piacere o il gioco, si muove con disinvoltura tra tagli sartoriali e tessuti leggeri, mescolando con naturalezza elementi opposti: coordinati minimalisti con platform, broccato dai toni bronzei, abiti classici con frange sfumate e scintillanti. I colori richiamano paesaggi lontani — nude, umbra, zafferano e pietra — mentre il motivo pitonato diventa simbolo di forza e sensualità, presente su trench, chiffon e accessori.
Gli accessori completano il suo look con un’eleganza rilassata: stampe lucertola in marrone, giallo e rosso, borse leggere e cinture decise che uniscono semplicità e carattere. Una cascata di bracciali in legno e metallo rivela il suo spirito libero e ironico.
