Neoeclettismo. Storia di un nuovo modo di pensare e progettare è il nuovo libro di Ugo La Pietra, suo terzo titolo nella storica collana “Mestieri d’Arte” della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, edito da Marsilio Editori. L’opera ha un valore molto speciale, anche dal punto di vista storico e documentario, soprattutto perché si propone di colmare un grande vuoto di conoscenza rispetto a un periodo storico – tra gli anni ottanta e novanta – durante il quale un’intensa attività di sperimentazione e ricerca hanno prodotto un nuovo modo di pensare e progettare, con grandi conseguenze di cui possiamo ancor oggi apprezzare i molti e duraturi frutti nella cultura progettuale e nel saper fare contemporanei.

Gianmaria Colognese, “Quattro paraventi mozartiani”, 1992. Dalla mostra La casa neoeclettica, a cura di Ugo La Pietra, Abitare il Tempo, Verona, 1992.
Della “rivoluzione” apportata dal Neoeclettismo offre una densa testimonianza anche il ricco e in gran parte inedito apparato iconografico del libro, insieme alle schede e al regesto che raccolgono la messe di pubblicazioni, mostre, convegni, rassegne tematiche, a cura di Simona Cesana. Il volume è stato presentato recentemente a Milano presso l’ADI Design Museum, alla presenza di una sala gremita di addetti ai lavori e appassionati di arti applicate.

Cover del volume di Ugo La Pietra Neoeclettismo. Storia di un nuovo modo di pensare e progettare, Fondazione Cologni/Marsilio Editori, 272 pagine, illustrato.
Marco Rainò, architetto e curatore indipendente, chiamato a dare un contributo nel volume, scrive: «L’ampia azione, teorica e pratica insieme, che La Pietra progetta e realizza in questi anni investe il mondo della creatività e della cultura materiale in maniera cruciale, sono solo abbattendone tabù e diktat ma – e soprattutto – rivelando l’esistenza di un’area disciplinare che guarda con attenzione al prodotto di cui mantiene la memoria della funzionalità, ma all’interno della quale vengono e pensati oggetti con tutta la virtualità dell’oggetto d’arte».

Ugo La Pietra, “Credenze architettura”, 1991, realizzate da Consorzio Esposizione Mobili, Arredamenti Pino Meroni, Consorzio La Permanente, Cantù. Dalla mostra Architetture domestiche, a cura di Ugo La Pietra per la Regione Lombardia, in Progetti e territori 91, Abitare il Tempo, Verona, 1991.
«Ugo era il tessitore invisibile di connessioni, guidava le aziende verso i designer, creando così uno spazio dove l’immaginazione poteva muoversi liberamente. I progettisti tracciavano i loro pensieri con i tratti, mentre i produttori li seguivano senza esitazioni, attratti dalla promessa di innovazione e bellezza», scrive l’architetto e designer Gianni Veneziano, riportando la sua personale esperienza nella progettazione di mobili nell’allora inesplorato mondo del legno di noce.

Luigi Serafini, “Sedia”, dall’installazione Piccolo museo di cultura materiale, 1990, realizzata da Consorzio Hermes. Dalla mostra Raptus Europae, sezione Umbria, a cura di Luigi Serafini con Consorzio Hermes, Abitare il Tempo, Verona 1990.
Franco Cologni, nella sua prefazione al libro, specifica: «Ritrovare la forza assertiva del Neoeclettismo significa dare di nuovo spazio alla meraviglia del mondo dell’arredo, del design, dell’arte e dell’artigianato: una visione tanto più urgente quanto il mondo in cui ci muoviamo sembra riempirsi di oggetti anonimi. E questa meraviglia nasce solo se le mani lavorano con intelligenza, se la mente è attiva e concentrata, se il cuore batte con passione: azioni che Ugo La Pietra ha sempre difeso con energia e realismo, e che nel Neoeclettismo hanno trovato un correlativo oggettivo storicamente rilevante».

Ugo La Pietra, “Posata adisciplinare”, 1990, propotipo in argento. Dalla mostra L’arte della tavola, a cura di Ugo La Pietra, Abitare il Tempo, Verona, 1990.
Ugo La Pietra può vantare il ruolo di primo e spesso solitario promotore delle arti applicate in Italia, avendo da sempre lavorato in prima persona con i grandi maestri d’arte italiani, valorizzandone le competenze e portando all’attenzione del pubblico e delle istituzioni le straordinarie peculiarità delle nostre aree artigiane, con particolare riferimento alla produzione ceramica.

Hironen, “Poltrona”, 1991, realizzata da E&Y. Dalla mostra Progetti e territori 91. Giappone, a cura di Fumio Shimizu, Abitare il Tempo, Verona, 1991.
La creazione di una connessione tra produttori, creativi e artigiani, all’interno di un percorso verso la modernità, attraverso la tradizione: questa la vera rivoluzione progettuale animata da Ugo La Pietra, Compasso d’Oro ADI alla carriera e premio speciale MAM-Maestro d’Arte e Mestiere alla straordinaria attività di promozione e trasmissione dei mestieri d’arte!
