Primo cronografo per mancini nella storia recente di Patek Philippe, la Ref. 5373P-001, in platino con quadrante sportivo, si distingue per l’inedita disposizione di pulsanti e contatori.

Patek Philippe Cronografo à rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo – Ref. 5373P-001 – cassa in platino 950 di 38,3 mm di diametro e 12,93 mm di spessore – fondello in vetro zaffiro o in platino 950 – quadrante antracite satinato verticale, sfumato nero, con datario analogico al 12, piccoli secondi al 3, fasi lunari al 6, contatore dei 60 minuti crono al 9; giorno della settimana al 3, mese al 9, ciclo bisestile al 10-11, indicazione giorno/notte al 1-2, a finestrella – movimento meccanico a carica manuale di Manifattura, Calibro CHR 27-525 PS Q. Funzioni: ore, minuti, piccoli secondi. Cronografo monopulsante à rattrapante. Calendario Perpetuo. Fasi Lunari. Cinturino in pelle di vitello nera con motivo tessile a rilievo con cuciture rosse, chiusura déployante in platino. Prezzo al pubblico: su richiesta.
Il Cronografo à rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo, Ref. 5373P-001, è il primo orologio Patek Philippe contemporaneo di produzione regolare – sebbene in una piccolissima serie – progettato per i mancini appassionati di meccanica e per chi apprezza gli esemplari rari, destinato a essere indossato al polso destro. Un segnatempo esclusivo e prezioso, che reinterpreta uno dei modelli più raffinati della Manifattura, il Cronografo à rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo, Ref. 5372. E combina due delle complicazioni più apprezzate: il cronografo à rattrapante, funzione orologiera particolarmente sofisticata, e il calendario perpetuo, una delle Grandi Complicazioni più emblematiche della Maison.

Durante l’asta del 13 novembre 2006, a Ginevra, presso la Casa d’Aste Christie’s, l’esemplare per mancini realizzato da Patek Philippe nel 1925-1926 e venduto l’anno seguente, ha raggiunto la cifra record di 2.372.000 franchi svizzeri.
Il formato dell’orologio per mancini, tuttavia, non è privo di precedenti nella storia di Patek Philippe. Nel 1925-1926, infatti, la Manifattura creò un esclusivo cronografo à rattrappante in oro giallo 18 carati con cassa coussin (34 x 34 millimetri) e orientamento “destro”, un pezzo unico, costruito su richiesta di un cliente mancino, venduto, nel 1927, attraverso la Grogan Jewelry Company di Pittsburgh. Che si distingueva per il pulsante cronografico a ore 9 (anziché a ore 3) e quello della rattrapante a ore 8 (anziché a ore 2), i contatori invertiti in orizzontale sul quadrante argento con cifre Breguet nere, e la forma insolita delle lancette cronografiche e di quella sdoppiante con contrappeso. Quando il segnatempo è stato messo all’asta da Christie’s a Ginevra nel novembre 2006, ha raggiunto l’incredibile cifra di 2.372.000 franchi svizzeri, somma che lo ha reso, in quel momento, il settimo orologio più costoso mai venduto all’asta. Ulteriore prova di quanto un cronografo sdoppiante per mancini possa trovare il suo pubblico di appassionati.
La Ref. 5373P-001 è il primo cronografo per mancini di produzione regolare, realizzato in una piccola serie da Patek Philippe: una Grande Complicazione che coniuga habillage prezioso e stile contemporaneo. L’accurato incavo della carrure, la svasatura lucida della lunetta, concava, che abbraccia il cristallo zaffiro leggermente bombato, e le anse delicatamente ricurve sottolineano l’eleganza intramontabile dell’orologio.
Caratterizzato da cassa in platino 950, il Cronografo à rattrapante Monopulsante con Calendario Perpetuo, Ref. 5373P-001, ha esattamente le stesse dimensioni della Ref. 5372, con i suoi 38,3 millimetri di diametro e 12,93 millimetri di spessore, e ne ripropone forma e finiture, grazie alla lunetta lucida e concava in contrasto con la pronunciata rientranza satinata lungo i fianchi. Presenta anse sottili ed elegantemente ricurve, con un caratteristico cappuccio in platino montato a pressione alle estremità. E si distingue per la corona, con monopulsante del cronografo integrato, posizionata a ore 9, e per il pulsante della funzione rattrapante che, contrariamente alla consuetudine, si trova a ore 8.

Caratterizzato da un’estetica moderna e contemporanea, il quadrante in oro 18 carati rivela la decorazione antracite satinata verticale, ravvivata dal nero sfumato sul bordo e dai contatori azzurrati nero ebano.
Anche le visualizzazioni sul quadrante, contatori e finestrelle del calendario, sono ruotate di 180° rispetto alle loro posizioni abituali. La data analogica si trova alle ore 12, i piccoli secondi a ore 3, le fasi lunari a ore 6 e il totalizzatore dei 60 minuti a ore 9, con display per l’anno bisestile e l’indicazione giorno e notte riposizionati nella metà superiore del quadrante, rispettivamente a ore 10 e 30 e a ore 1 e 30. Le finestrelle del giorno della settimana e del mese trovano spazio a ore 3 e a ore 9.
In primo piano, sul profilo sinistro della carrure, il pulsante crono coassiale con la corona, e il pulsante rettangolare per la funzione sdoppiante. Sul fianco opposto, i pulsantini correttori del giorno della settimana (in alto, tra le ore 2 e le ore 3) e delle fasi lunari (in basso, tra le ore 4 e le ore 5).
I comandi del cronografo (avvio, arresto e azzeramento) fanno riferimento all’unico pulsante coassiale alla corona, mentre la misurazione dei tempi intermedi (sdoppiante) è affidata al pulsante rettangolare a ore 8. Per quanto riguarda il calendario perpetuo, i pulsantini correttori sono disposti sulla carrure secondo uno schema tradizionale: tra le ore 2 e 3 per il giorno della settimana, tra le ore 6 e ore 7 per il mese, tra le ore 4 e le ore 5 per le fasi lunari e a ore 6 per la data.

La leggibilità delle indicazioni è garantita dalle cifre applicate e dalle lancette sfaccettate Dauphine di ore e minuti, in oro bianco. Spiccano anche le tre lancette cronografiche verniciate di rosso.
Al di là del cambio di configurazione, l’orologio è anche un esercizio di estetica contemporanea. Il quadrante in oro 18 carati è caratterizzato da una finitura satinata verticale, con una sfumatura grigio antracite che va dal grigio ardesia al centro verso il nero alla periferia, ulteriormente sottolineata dai contatori nero ebano con trattamento azurée. I numeri arabi applicati e le lancette Dauphine di ore e minuti, sfaccettate, sono in oro bianco, mentre le tre lancette del cronografo – lancetta centrale dei secondi, lancetta centrale della rattrapante, lancetta del contatore 60 minuti a ore 9 – si distinguono grazie al loro colore laccato rosso, per un contrasto e un dinamismo assoluti.

La raffinata architettura del calibro di Manifattura CHR 27-525 PS Q, meccanico a carica manuale, con ponti accuratamente smussati, spigoli lucidati e decorati a Côtes de Genève. In basso, a sinistra, il Sigillo Patek Philippe.
La vista dal fondello in vetro zaffiro, che può essere sostituito con un solido fondello in platino fornito con l’orologio, è una vera festa per gli appassionati, grazie alla complessa architettura del calibro di Manifattura CHR 27-525 PS Q, meccanico a carica manuale. Con le due ruote a colonne dotate, come di consueto per la Maison, di cappelli lucidi, mentre lo schema d’innesto è classicamente orizzontale. Un’architettura che fonda le sue radici nel 2005, quando Patek Philippe ha intrapreso lo sviluppo di una gamma completa di movimenti cronografici, con o senza funzioni addizionali, interamente progettata e realizzata nei propri laboratori. E ha introdotto il calibro CHR 27-525 PS, che ha stabilito il record del più sottile movimento cronografico rattrappante con ruota a colonne al mondo.

Il fondo cassa in cristallo di zaffiro, intercambiabile con un fondo cassa pieno in platino, permette la visione del movimento, con le due ruote a colonne dotate, come di consueto per Patek Philippe, di cappelli lucidi.
Il calibro CHR 27-525 PS Q – che ripropone la stessa architettura di base, con l’aggiunta di un modulo calendario estremamente sottile – lanciato nel 2010, vanta il primato di movimento cronografico à rattrapante con calendario perpetuo più piatto mai prodotto dalla Manifattura (7,3 millimetri di spessore). Dal 2017, il calibro, realizzato in piccolissime serie nel rispetto della tradizione orologiera più pura, è inserito in un modello in platino con quadrante blu soleil (Ref. 5372P-001) o dorato oro rosa satinato verticale (Ref. 5372P-010). Tra le altre caratteristiche del movimento, un diametro di 27,3 millimetri e, come anticipato, 7,3 millimetri di spessore (5,25 millimetri per il movimento di base; 2,05 millimetri per il calendario perpetuo), 476 componenti, di cui 31 rubini, bilanciere Gyromax® con spirale Breguet che oscilla a 21.600 alternanze/ora, e una riserva di carica da un minimo di 38 a un massimo di 48 ore a cronografo disinnestato. Le raffinate finiture prevedono ponti smussati, con spigoli lucidati e decorati a Côtes de Genève. Il tutto è certificato dal Sigillo Patek Philippe.

Realizzato in pelle di vitello nera con motivo tessile a rilievo e cuciture rosse, il cinturino è chiuso da fermaglio déployante in platino, personalizzato con il logo della Maison.
L’orologio è completato da un cinturino in pelle di vitello nera, dallo stile sportivo e contemporaneo, con motivo tessile a rilievo e cuciture rosse a contrasto, dotato di fermaglio déployante in platino. Seguendo l’impostazione speculare del segnatempo, il diamante taglio brillante che caratterizza le creazioni in platino della Maison è incastonato sulla carrure a ore 12 e non a ore 6.
Questa nuova Grande Complicazione sostituisce le due Ref. 5372P, ormai fuori collezione, e rimane l’unica all’interno della gamma Patek Philippe ad adottare il calibro CHR 27-525 PS Q.














