Da poco inaugurata, la mostra Treasures from the wreck of unbelievable di Damien Hirst a Palazzo Grassi – Punta della Dogana, Venezia, costituisce la prima grande personale, in Italia, dedicata all’enfant terrible degli Young British Artists.
Damien Hirst - Treasures from the wreck of unbelievable
Arte, bellezza, religione, scienza e vita. In una sola parola, Damien Hirst.
Nato a Bristol nel 1965, l’artista inglese scrive il suo successo in un Pub di Londra consacrato a palcoscenico internazionale dell’arte contemporanea.
Comincia così la sua carriera verso la fine degli anni ’80, grazie a una serie di installazioni, sculture e dipinti, che esplorano le incertezze insite nella natura dell’uomo per sfidare le certezze del mondo contemporaneo.
Una carriera costruita opera dopo opera. Tanti i lavori realizzati: dal teschio umano ricoperto di platino e 8.601 diamanti, ai dipinti realizzati con ali di vere farfalle, alle celebri teche di animali morti e immersi nella formaldeide per conservare i loro corpi sezionati. A tal riguardo, molto famoso è lo squalo di “The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living”, del 1991.
Opere di grande impatto visivo che provocano e fanno parlare di sé, cariche di messaggi diretti, irriverenti e controversi, che colpiscono lo spettatore catapultandolo in una dimensione surreale.
La mostra “Treasures from the wreck of unbelievable”, curata da Elena Geuna e aperta al pubblico fino al 3 dicembre all’interno di Palazzo Grassi a Punta della Dogana, Venezia, è custodita in entrambi gli spazi espositivi della Fondazione Pinault.
Aspect of Katie Ishtar - ¥o landi
“Treasures from the wreck of unbelievable”, un progetto complesso e ambizioso, in bilico costante tra realtà e finzione.
È il racconto del naufragio della grande nave Unbelievable, appartenuta al ricchissimo collezionista Cif Amotan II, un liberto originario di Antiochia, avvenuto oltre 2000 anni fa. 189, i tesori esposti, provenienti dal relitto delle meraviglie. Silenziose testimonianze di un mondo lontano, e uno spettacolo di colori e forme per la presenza di coralli e spugne cresciute nel corso dei secoli.
O forse no?
“Tutto l’immaginabile può essere sognato, ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura”
(Italo Calvino, Le città Invisibili)
Hydra and Kali Discovered by Four Divers
Un dubbio affiora nella mente dello spettatore che giunge a un bivio. Da dove provengono realmente le opere esposte?
Semplicemente dalla fucina creativa di Damien Hirst, che insieme ai suoi collaboratori hanno messo in piedi uno show unico e inaspettato.
The Severed Head of Medusa
Attraverso un sapiente impiego di materiali antichi, come il bronzo e l’oro, e altri più moderni, come l’acciaio, i LED, e i personaggi dei fumetti, eroi e sapere moderni e mitologici si incontrano in questa collezione.
Una metafora e critica, al tempo stesso, rivolta verso il mondo dell’arte contemporaneo, alla sua mutevolezza e ai falsi idoli.
La libertà espressiva, l’eclettismo delle fonti e la visionarietà sono i tratti distintivi di questa esposizione originale, sospesa tra passato e presente, sorpresa e smarrimento, in pieno stile Hirst.
Non resta che lasciarsi incantare.